Le “metamorfosi” in esposizione al Man sino al 12 novembre è la mostra che promette di raccontare, per la prima volta in Italia, la figura dell’artista Matise come scultore.
Matisse è uno dei più noti artisti del XX secolo, esponente di maggior spicco della corrente artistica dei Fauves. La pittura è stata principalmente il suo modo si esprimere la sua arte, ma il pittore ha avuto modo di sperimentare le tecniche della scultura, raggiungendo importanti traguardi nel campo, in cui i suoi meriti sono stati posti in relazione con quelli di altri grandi scultori, da Brancusi a Giacometti, da Boccioni a Wotruba.
Per la prima volta in Italia, il Man di Nuoro, dedicherà una mostra alle sue sculture, dal 14 luglio al 12 novembre. Il progetto espositivo, a cura della direttrice del Man Chiara Gatti, rilegge e adatta agli spazi del museo sardo, il concept inedito della mostra “Matisse Métamorphoses” organizzata nel 2019 dalla Kunsthaus di Zurigo e dal Museo Matisse di Nizza.
Matisse al Man
Un progetto destinato a ripensare il pittore francese, a riconsiderare il ruolo della sua opera nel panorama dell’arte durante il suo periodo storico, alla luce di una più ampia ricerca estetica. La mostra propone 30 sculture e una ventina fra disegni, incisioni oltre a fotografie d’epoca e pellicole originali, che modellano i soggetti di una vita, le sue magnifiche ossessioni legate alle forme femminili, la ricerca fisiognomica sulle modelle, le attitudini e la plasticità dei volumi. Opere che svelano la doppia anima della sua ricerca parallela, pittorica e scultorea, in particolare nell’affrontare i temi dominanti del nudo, della danza, dell’odalisca.
“Ciò che mi interessa di più non è né la natura morta né il paesaggio, è la figura“. Il pensiero dell’artista nel 1908 nelle sue “Notes d’un peintre”. La figura per Matisse era intesa nel suo senso di presenza nello spazio e nella ideale evoluzione nel tempo. Gatti afferma:
“Si tratta della prima mostra in Italia che approfondisce la figura di Matisse scultore, il suo amore per la materia, lo studio della figura femminile, dei gesti, delle pose in una ricerca che lo vede passare dal racconto naturalistico alla sintesi astratta. Questa la ragione del titolo: metamorfosi. Per il Man è il ritorno, dopo Picasso, di un gigante dell’arte moderna, frutto di una collaborazione con musei internazionali e di un progetto inedito”.