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Sette espositori per una moda etica e sostenibile allo Ied
Ied Cagliari propone per sabato 27 maggio la prima edizione del “Vintage Day”, nel giardino di Villa Satta. Al centro dell’evento la moda etica e sostenibile con sette espositori cagliaritani di capi vintage, preloved, slow fashion e upcycling.
Nuove tendenze e sostenibilità sono i fari di questa manifestazione. Un brand è definito sostenibile quando risponde a requisiti che riguardano l’innovazione e la ricerca sui materiali e sul loro utilizzo. Ma anche quando tiene conto dell’equità, dell’ inclusione e di una filiera trasparente. Aspetti basilari per chi oggi è impegnato in un processo di formazione o si vuole accostare al mondo della moda.
Gli espositori selezionati per questo appuntamento, sono tutti cagliaritani. Questa la lista: Coquette Box, To Back, Il Cherubino e Recyclerie, che si occupano di abbigliamento e accessori vintage della metà del ventesimo secolo; Giada Vintage, si occupa invece di occhiali da sole dagli anni ’60 ai ’90; Urban Pep tratta preloved clothing, vintage e upcycling e Migda si occupa di capi slow fashion e upcycling. Ci sarà anche Magazzini Vintage che porterà alcuni pezzi di arredo e di design.
Il Vintage Day a Cagliari fa parte di un programma di attività e progetti che IED sta sviluppando nel macro tema della sostenibilità ambientale, economica e sociale nell’area del design e della moda. In questo ambito si inserisce, infatti, la collaborazione con aziende del territorio regionale e nazionale, come la recente partnership con Italian Converter, una azienda tessile italiana che ha creato Re-Converter, un progetto dedicato al riciclo dei tessuti d’arredamento, nel quale sono stati impegnati gli studenti del corso di Fashion Design.
L’evento, è aperto a tutti ed è gratuito. E’ gestito da Massimo Noli e Nicola Frau, che sono coordinatori del corso triennale in Fashion Design, con la collaborazione di Alice Tolu, docente IED Cagliari di Storia della Moda. Alice Tolu sarà protagonista alle 11.30 in Aula Magna di un intervento dal titolo “Lo specchio della moda, ritratto di un’epoca (quasi) contemporanea.”
