Il 22% della popolazione mondiale fuori dalla comfort zone climatica entro il 2100
Entro il 2100, il 22% della popolazione mondiale potrebbe uscire dalla comfort zone climatica a causa dei fenomeni connessi al riscaldamento globale. A lanciare l’allarme è un gruppo di ricercatori dell’Università di Exeter, nel Regno Unito. Tra i più esposti al rischio, 600 milioni di indiani, 300 milioni di Nigeriani, 100 milioni di indonesiani e 80 milioni di pakistani e filippini.
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Uno studio pubblicato su Nature Sustainability calcola la quota di popolazione mondiale che si ritroverà a vivere fuori dall’area in cui sono presenti condizioni di temperatura, umidità e precipitazioni per le quali si è adattata.
A causa dei cambiamenti climatici entro la fine del secolo circa un quinto della popolazione mondiale sarà esposto a caldo pericoloso per la salute. Se le temperature continueranno a crescere sempre più persone si ritroveranno fuori dal clima sopportabile, col rischio di non riuscire a lavorare, muoversi e vivere a causa dell’aumento eccessivo delle temperature. Ad oggi 60 milioni di persone nel mondo sono già esposte a un caldo pericoloso, con temperature medie di 29 gradi o più.
Se i governi non agiranno con opportune pratiche per contrastare il riscaldamento globale, esporranno più di un quinto dell’umanità a un caldo estremo e potenzialmente mortale entro la fine del secolo. Con un aumento di temperatura di 2,7 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, infatti, ben due miliardi di persone saranno costrette a vivere fuori dalla ‘nicchia climatica’ in cui la specie umana ha prosperato per millenni.