27° edizione di Monumenti Aperti con la partecipazione del Comune di Elmas che apre le porte a quattro monumenti del territorio
Sabato 3 e domenica 4 giugno parte la 27° edizione di Monumenti Aperti. Tra i comuni partecipanti ci sarà anche il Comune di Elmas. L’evento ha coinvolto sessanta amministrazioni comunali della Sardegna che hanno ospitato la manifestazione e aperto le porte dei loro beni culturali più preziosi per offrirli al racconto di migliaia di giovani studenti. Questa edizione vuole essere uno stimolo per giovani e adulti a riscoprire il piacere di meravigliarsi davanti alle bellezze del nostro straordinario patrimonio culturale.
Il Comune di Elmas, sabato 3 e domenica 4 giugno dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, apre le porte a quattro monumenti del territorio. Tutto questo grazie alla collaborazione del Circolo ACLI di Elmas, della Pro Loco, del Gruppo Scout Agesci, dell’Istituto comprensivo Mons. Saba, dell’Istituto Duca degli Abruzzi, del Gruppo Speleo archeologico Giovanni Spano e della Parrocchia San Sebastiano.
Monumenti
Scavi Romani. La posizione geografica di Elmas ha dato notevole impulso al suo sviluppo già in
epoca preistorica. In zona “Tanca e linarbus” sono state portate alla luce importanti emergenze nuragiche e, in località “Su planu“, sono emersi alcuni resti risalenti al neolitico recente. C’è traccia anche dei popoli punici, lungo lo stagno di Santa Gilla, punto favorevole per le sue acque pescose e la produzione del sale. Questo favorì la formazione numerosi nuclei abitativi, costituiti da capanne per pescatori, e si sviluppò nel corso dei secoli, a partire dalla dominazione romana. Proprio durante questo periodo videro la luce tre centri abitati di Semelia, Moguru e Sa mura.
Santa Caterina. Chiamato anticamente ”Villaggio di Semelia” durante il periodo medioevale. Sito
di grande importanza storica. Zona strategica fin dall’antichità grazie alla presenza dello stagno, approdo facile e sicuro e fonte di ricchezza produttiva per la pesca e la raccolta del sale. La zona di Santa Caterina ha conosciuto frequentazioni fin dal periodo neolitico, testimoniate dalle tracce nuragiche, in quello fenicio – punico e durante la dominazione romana nell’isola.
Casa Suella. Esempio di architettura del Campidano, con l’ampio portale tipico della civiltà
contadina. La casa presenta il “sistema finestrato”, una novità rispetto alla tradizionale casa a corte
campidanese che fino al XIX secolo non prevedeva finestre sulla strada. L’abitazione si distingue per
gli interessanti elementi formali e decorativi dello stile Liberty, che dagli inizi del XX secolo vengono
accolti anche nei piccoli centri.
Chiesa di San Sebastiano. Emblema della dominazione spagnola e della vita religiosa dell’intera comunità. La chiesa viene edificata in pieno centro storico nel XVI secolo, ma di quel periodo restano solo le volte a crociera delle ultime due cappelle. L’ampliamento della chiesa è del 1880 mentre la nuova facciata neoclassica è stata realizzata nel 1931. La ricorrenza in onore del santo si festeggia il 20 gennaio, mentre il giorno prima viene acceso un falò sul sagrato attorno al quale prende forma la festa con i banchetti tipici del territorio.
Informazioni
Per la visita ai siti si consiglia un abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso. Per informazioni: Pro Loco Elmas prolocoelmas@tiscali.it o sannaroberto66@gmail.com