Cantiere tra 10 giorni, dal Mic finanziamento da 277mila euro, parte una nuova campagna di scavi a Mont’ e Prama
A Cabras, Mont’ e Prama, nel sito dove 49 anni fa vennero alla luce i famosi Giganti, sculture in pietra calcarea di fine epoca nuragica, un nutrito gruppo di arcieri, guerrieri e giovani atleti impegnati in giochi rituali di abilità e coraggio, si aprirà per un anno il cantiere finanziato dal ministero della Cultura con 277mila euro su un totale di 600 milioni stanziati.
A dare l’annuncio la soprintendente Monica Stochino insieme alla segretaria regionale del Mic, Patricia Olivo, al presidente della Fondazione Mont’e Prama Anthony Muroni e agli archeologi Maura Vargiu e Alessandro Usai, rispettivamente responsabile per il procedimento e direttore dei lavori ed entrambi direttori scientifici.
Si parte tra una decina di giorni
Tre i fronti su cui si indagherà: la necropoli, gli edifici nuragici e la strada funeraria, sempre nella necropoli. I primi due ricadono su un’area della Confraternita del Rosario, un terzo su un terreno privato. “Procederemo alla riesumazione di resti scheletrici e al recupero di eventuali oggetti rinvenuti nelle tombe – spiega Alessandro Usai – Finora i test hanno fatto registrare solo una parte dell’antica comunità, ovvero giovani uomini. L’ipotesi è che possa emergere un’altra necropoli perché non sono stati ancora individuati bambini e vecchi”.
Il secondo obiettivo – chiarisce l’archeologo – sono i lavori nel settore sud ovest sui tre edifici nuragici, di cui due già indagati e altri che potrebbero venire alla luce.
Insistiamo ancora, poi, sulla necropoli per ampliare gli scavi dello scorso anno, che sulla strada funeraria hanno fatto emergere dalle trincee due statue e due modelli nuragici stilizzati monumentali e spettacolari.
Si tratta di confermare la presenza di nuove sculture in pietra sia statue che nuovi modelli, di cui abbiamo avuto documentazione durante gli scavi delle trincee nel 2016″. La sovrintendente Stochino si aspetta “risposte significative” dai nuovi scavi “visto che si tratta – sottolinea – di luoghi in cui già ci sono stati importantissimi ritrovamenti”.
Si scaverà nel mappale di proprietà della Curia ceduto in uso alla Fondazione col suo ingresso come socio sostenitore – precisa il presidente Muroni – Nel secondo terreno invece prodeciamo in regime di occupazione temporanea in attesa degli espropri per i quali vi sono già la dichiarazione di pubblica utilità da parte del Ministero e un finanziamento della Regione”.
Nel frattempo, la Fondazione perde alla direzione Nadia Casu. Sarà il cda – annuncia Muroni – a individuare la procedura per la sua sostituzione. Si potrà scorrere la graduatoria o bandire un nuovo concorso”.