Fabio Marceddu presenta “Il mare sopra”. (Metis Academy Press – 2023). intervengono Antonello Murgia, Vanessa Podda e Cristiana Cocco.
Un vivido affresco delle periferie ne “Il mare sopra” di Fabio Fanni Marceddu, edito da Metis Academy Press (2023) con prefazione di Francesco Abate, illustrazioni di Cristiana Cocco, versi poetici di Vanessa Aroff Podda e Epiloghi di Antonello Pisano Murgia: un racconto lungo (o romanzo breve), sulla vita avventurosa e le varie peripezie di un giovane cresciuto tra i palazzi di “Saint Tropez”, soprannome di un rione popolare che verrà presentato DOMANI (giovedì 1 giugno) alle 19 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari insieme per un nuovo appuntamento con Legger_ezza – il progetto del CeDAC Sardegna per la Promozione della Lettura in collaborazione con la Libreria Edumondo.
Il significato del mare
Nato in una notte di temporale, tra lampi e tuoni, con il rumore di una pioggia incessante, Raffaele, nome da Arcangelo, scopre la propria “diversità” fin da bambino, con le detestate scarpette ortopediche, poi l’interesse per i calciatori (invece che per il calcio, anche se l’eroe Gigi Riva resta mito incontrastato), infine l’attrazione per i corpi maschili, per non dire della sua passione per la musica e per il teatro. Il mare rappresenta l’unico elemento rasserenante e simbolo di libertà, in un’infanzia finita troppo presto, seguita da un’adolescenza inquieta, finché riesce davvero ad affermarsi lontano dalla sua città, dove ritorna, ostentando i simboli del successo e della ricchezza, tra i presagi di una catastrofe, forse un nuovo diluvio universale… in cui riusciranno a salvarsi visionari e sognatori
Una favola moderna dal gusto dolceamaro, nata per la scena con il titolo “A Mare / Marea” e ora approdata sulla pagina, con una trama intrigante che conduce tra paesaggi urbani, cantieri e vecchi fortini: intervengono insieme all’autore, l’attore, dramaturg e regista Fabio Fanni Marceddu, co-fondatore del Teatro dallarmadio, il musicista e regista teatrale e cinematografico Antonello Pisano Murgia (Teatro dallarmadio), la poetessa e attrice Vanessa Aroff Podda e l’attrice e cantante Cristiana Cocco.
Insieme all’autore:
Viaggio tra la miseria e il degrado delle periferie urbane: “Il mare sopra” segna l’esordio letterario di Fabio Fanni Marceddu, attore, autore e regista, co-fondatore del Teatro dallarmadio. Un’opera prima originale, quasi una favola moderna ironica e dolceamara, edita da Metis Academy Press (2023) con la prefazione di Francesco Abate, le illustrazioni di Cristiana Cocco, i versi poetici di Vanessa Aroff Podda e gli Epiloghi in prosa e in forma di canzone di Antonello Pisano Murgia per un vivace affresco di un animato microcosmo, tra sogni e disperazione, vite ai margini e piccole e grandi tragedie consumate tra i palazzi di cemento.
La parola all’autore Fabio Fanni Marceddu nell’incontro in programma DOMANI (giovedì 1 giugno) alle 19 nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari , con la partecipazione del musicista e regista teatrale e cinematografico Antonello Pisano Murgia (Teatro dallarmadio), della poetessa e attrice Vanessa Aroff Podda e dell’attrice e cantante Cristiana Cocco.,per un nuovo appuntamento sotto le insegne di Legger_ezza 2023, il progetto di Promozione della Lettura a cura del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna – giunto alla sua quinta edizione e realizzato in collaborazione con la Libreria Edumondo, con un focus sulla letteratura contemporanea per una riflessione sui temi cruciali del presente.
L’opera
“Il mare sopra” racchiude in sedici capitoli, come le istantanee di un personale album dei ricordi, i vari aspetti e le diverse sfaccettature di un’infanzia trascorsa tra la povertà e la fame, in solitudine e in compagnia dei gatti. Le inquietudini dell’adolescenza, la scoperta del corpo e delle proprie sensazioni e inclinazioni, i riti d’iniziazione e i ritrovi segreti. Parallelamente il percorso di studi, dapprima arduo per il piccolo sognatore, severamente punito dalla maestra per la sua distrazione, poi più semplice e ricco di soddisfazioni. Ma senza un vero riconoscimento del merito in mancanza di solide basi e prestigio familiare, fino alla scelta di partire, per cercare altrove miglior fortuna.
Il piccolo Raffaele, nome da Arcangelo, venuto alla luce tra lampi e tuoni, e lo scrosciare di una pioggia incessante, in qualche modo fin da bambino diventa cosciente della sua (e altrui) “diversità”. Figlio della vecchiaia, destinato a prendersi cura dei genitori anziani, affronta la complessità del reale con la curiosità e la sete di avventura della sua età. In un ambiente duro, caratterizzato dalla quotidiana lotta per la sopravvivenza, dalla frequentazione o la contiguità con la criminalità, la prostituzione, la droga, cui l’autore allude con delicatezza. Quasi fossero parte integrante e inderogabile della società, in una sorta di “romanzo di formazione”, il fanciullo impara a conoscersi e orientarsi nel mondo. Questo senza lasciarsi confondere o intimorire dall’idea della trasgressione, nel distinguere tra il bene e il male.
Un esilio volontario, verso un’immaginaria terra promessa. Rivelatasi comunque più feconda di quella città matrigna in cui le differenze sociali e le origini aristocratiche o popolari segnavano un confine invisibile ma invalicabile. Una partenza necessaria, forse anche dolorosa, ultimo di una serie di atti di ribellione. Dal rifiuto delle scarpette ortopediche del piccolo Raffaele, allo scarso interesse per lo sport, per il calcio in particolare, in una città cresciuta all’ombra del campione Gigi Riva (salvo poi lasciarsi attrarre dal fisico atletico e scolpito dei giocatori). All’amore per il mare d’inverno, alla passione per la musica e per il teatro.
L’ambientazione
Fotografia di un mondo che già non esiste più, “Il mare sopra” mostra le molte anime di Cagliari. La città fenicio punica e poi romana sorta sul Golfo degli Angeli, tra stagni e lagune. Tra i suoi sette colli, con le ferite inferte dalla guerra ancora visibili e gli scempi della speculazione urbanistica. Attraverso lo sguardo di uno dei suoi abitanti, divenuto architetto e consapevole delle contraddizioni e della ambigua bellezza. Uno sguardo un tempo sognante ora disincantato, ma con nostalgia sempre innamorato.
L’acqua salmastra, con le distese di sabbia e le preziose dune, in parte scomparse, le spiagge dei ricchi e quelle dei poveri, la terra di mezzo tra gli stabilimenti balneari, fanno parte del paesaggio. Il vento, le onde e il silenzio restituiscono il senso di un’armonia se non di una ritrovata pace interiore. Il finale della storia privilegia una chiave onirica, con il presagio di una catastrofe… un ipotetico diluvio da cui potranno salvarsi (forse) soltanto i visionari. Su una B-Arca capace di resistere alle intemperie e ai marosi della vita.
“Il mare sopra”, dopo il debutto in forma di pièce teatral-musicale con il titolo “A Mare / Marea”, approda in chiave di romanzo autobiografico. Un esperimento letterario in cui il gioco dei pensieri fa affiorare il senso di una memoria individuale e collettiva. Una riflessione sulla storia recente, le trasformazioni urbanistiche, sociali e culturali della città, il desiderio di riscatto e in fondo il trionfo della poesia.
I personaggi
Una galleria di personaggi diversissimi, in qualche modo emblematici. Racchiusi tra luci e ombre di un quartiere tra il manicomio, il carcere e il bar malfamato dà cui trae il nome di “Saint Tropez”. Dal sapore esotico e solare, in contrasto con il grigiore degli edifici, in cui trascorrono, quasi senza lasciare traccia, le vite alla deriva, “segnate” fin dalla nascita.
«Fabio Marceddu rende vivi e teatrabili ognuno degli attori e della attrici che si muovono sul palcoscenico dell’esistenza. Pennellate secche (una vena d’ammirazione) per farli apparire in tutta la loro vulnerabilità spesso tradita da una forza primitiva» – aggiunge Abate –. E conclude: «“Il mare sopra” è un crocevia degli ultimi di un’umanità giunta alla fine dei suoi giorni che non si ravvede benché al tracollo. All’opposto persevera nelle sue nevrosi urlate e raccontate con la lingua madre che è un italiano regionale, con innesti di lingua sarda, bastarda e meticcia. Voce di un mondo che l’autore conosce in prima persona. Come il sale del mare che alla fine ha il potere di conservare i ricordi e disinfettare le ferite».
Fabio Marceddu
Fabio Marceddu, è un attore, autore e regista teatrale. Diplomato all’Accademia d’arte drammatica della Calabria diretta da Alvaro Piccardi e Luciano Lucignani, perfezionatosi poi all’Ecole des Maitres. Una scuola itinerante per attori diretta da Franco Quadri, con artisti come Alfredo Arias, Dario Fo, Anatolji Vasiliev. Marceddu è autore e interprete de “La scala di ferro” con regia di Paoletta Dessì e del fortunato “F.M. e il suo doppio”.
Diretto da Francesco Origo in “Mascarade” e da Gianfranco Cabiddu in “Disegno di Sangue”, Fabio Marceddu è cofondatore del Teatro dallarmadio, con cui mette in scena il pluripremiato “Bestie Feroci” con la regia di Antonello Murgia, cui seguono “Risvegli” e “Rivelazioni”, e “Il Formicaio” fino a “Alfonsina Panciavuota” (Premio del pubblico e della giuria al Festival “Le Voci dell’Anima” 2018 e Primo Premio al Festival della Resistenza 2019). Tra gli altri lavori, “Humo Negro Quintet-Quartet” (2008), “Il Vicino” di Milena Agus (2012) e “Sottosuoli” di Giorgio Todde (2014), cui segue “A Mare / Marea”.
“Il mare sopra” è il suo primo libro.