La ricerca condotta dall’istituto nazionale di statistica si riferisce alle principali modalità di decesso avvenute nel 2020 in Italia
Le cause di morte più frequenti nella popolazione si confermano nel complesso le malattie del sistema circolatorio (227.350 decessi) e i tumori (177.858). Il numero dei decessi per le prime è rimasto pressoché invariato (-117 casi) mentre per i tumori si è avuta una diminuzione (-1.755 casi). Lo rileva l’Istat nel report sulle cause di morte nel 2020 diffuso oggi.
Con riferimento alle altre cause di mortalità più frequenti nella popolazione, nel 2020 si è assistito a una crescita importante dei decessi per malattie del sistema respiratorio, il cui numero complessivo è risultato pari a 57.113, con un incremento di 6.345 morti rispetto alla media 2015-19. Anche il numero dei decessi per demenza e malattia di Alzheimer (37.768) è risultato in crescita (3.993 decessi in più), così come il numero dei morti per diabete mellito (25.739, 3.902 decessi in più).
L’incremento nei decessi per il complesso delle restanti cause di morte rispetto al quinquennio precedente (che rappresentano circa il 19% del totale dei decessi nell’anno) è di 17.455 unità.
Nel corso del 2021 sono morte 709 mila persone in Italia, rispetto a una media – tra il 2015 e il 2019 – di 645 mila decessi annuali. Allargando lo sguardo agli anni tra il 2011 e il 2019, possiamo vedere che il massimo annuale di decessi registrato in un anno è stato di 659 mila unità nel 2017. Nel 2020, quando l’Italia fu colpita da prima e seconda ondata e non c’erano i vaccini, sono morte 746 mila persone.
Istat. Eccesso di mortalità
L’eccesso di mortalità, cioè la differenza tra il 2021 e la media del 2015-19, è stato quindi pari a 63,4 mila unità, mentre nel 2020 era stato pari a 100,5 mila. Complessivamente, quindi, nell’anno passato sono morte il 9,8% di persone in più dell’atteso, mentre nel 2020 la variazione era stata del 15,6%.
Sempre da quanto rilevato dell’Istat, l’aumento di mortalità, come nel 2020, ha riguardato più gli uomini che le donne. Tra i maschi si è registrato un eccesso di 36,2 mila decessi, per un aumento dell’11,7%, mentre tra le femmine ci sono stati 27,2 mila decessi in più, pari cioè all’8,2%.