Ci sono voluti due anni, ma adesso è pronta la bozza preliminare del dossier nuraghi al Ministero della Cultura, che servirà a far entrare i monumenti della civiltà nuragica nella lista dei Beni Patrimonio Mondiale Unesco.
Nel corso di un convegno intitolato “Sardegna Isola dei nuraghi. Sviluppo territoriale partecipato” c’è stato modo, tra le altre questioni, di parlare proprio di questo ambizioso progetto. L’incontro, promosso dall’associazione “La Sardegna verso l’Unesco” in collaborazione con la Fondazione di Sardegna e l’Anci Sardegna, è stato utile per sviscerare diverse questioni.
In rappresentanza della Regione c’era l’assessore degli Enti locali, Aldo Salaris che ha dichiarato”La valorizzazione del patrimonio nuragico sardo rappresenta per la Sardegna la migliore occasione per sostenere nuove forme di sviluppo sostenibile”.
Il dossier nuraghi ha visto il sostegno della Fondazione di Sardegna: “Abbiamo riconosciuto in questo progetto – ha dichiarato il direttore generale Carlo Mannoni- alcuni dei valori propri della sua missione: la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico della Sardegna e la cultura come motore di sviluppo sociale ed economico”.
E infine il presidente dell’Anci Emiliano Deiana ha detto che quello presentato è “un progetto che non ha eguali nemmeno a livello nazionale”.
In sardo la parola nuraghe significa mucchio di pietre. In Sardegna sono stati scoperti 7 mila nuraghi ma si stima che siano oltre 10 mila. Non tutti i nuraghi sono uguali. Ci sono infatti nuraghi semplici e nuraghi complessi.