La biodiversità, con i suoi ambienti marini, è sempre più in pericolo. I motivi sono tanti. Tre fondazioni europee si sono prese l’impegno di coalizzarsi e lanciare un progetto che punta a ripristinare gli habitat costieri delle fanerogame marine per formare una “cintura verde” di praterie subacquee dal Mediterraneo fino alla costa del Baltico.
Le cosiddette foreste marine forniscono cibo e assicurano rifugio a centinaia di specie. Riducono la torbidità dell’acqua e sono una riserva di carbonio. In Italia l’obiettivo è quello di reimpiantare 1.000.000 piantine di Posidonia oceanica entro la prossima decade in tutto il Mediterraneo.
“Le praterie di Posidonia Oceanica sono in declino in tutto il mare Mediterraneo e una delle principali cause è l’impatto umano, in particolare la pesca a strascico praticata illegalmente vicino alla costa e l’ancoraggio non corretto che può creare discontinuità nel manto che, a lungo andare, contribuisce al degrado delle praterie circostanti”, racconta Alessio Satta, presidente della Medsea“. La Fondazione Medsea ha iniziato diverse attività già negli anni passati al largo delle coste della Sardegna, come il Sinis e Villasimius.
In conclusione è possibile dire che, nel Mediterraneo, sono stati supportati due progetti di trapianto di posidonia per 28.000 piante. Nel sentire comune i temi legati alla salvaguardia dell’ambiente marino non rientrano tra quelli più sentiti. La consapevolezza che curare l’ambiente che ci circonda può fare la differenza per la sopravvivenza della biodiversità deve essere maggiormente considerata.