IL comune di Dolianova ha presentato il progetto “Il risveglio del gigante” per favorire la riscoperta del territorio attraverso il nuraghe Santu Juanni.
Si è svolto venerdì 23 giugno alle ore 19 nella località Santu Juanni a Dolianova, l’evento “Il risveglio del gigante” organizzato dal comune di Dolianova : presentato al pubblico l’importante progetto di valorizzazione del sito archeologico e dell’omonimo nuraghe di Santu Juanni.
Dopo aver finalmente acquisito i terreni che ospitano l’importante sito archeologico, riutilizzato anche in epoca romana di Santu Juanni, il comune di Dolianova presenterà al pubblico il progetto per lo studio e la promozione turistica del sito. Successivamente ci sarà un dibattito e momenti musicali con la cantante Maria Giovanna Cherchi.
Ma cosa è Santu Juanni ?
Si tratta di un sito archeologico di grande importanza composto da un nuraghe pentalobato con abitato circostante di epoca nuragica, solo di recente oggetto di studi e ricerche. Di notevole imponenza, si ipotizza fosse simile al Nuraghe Arrubiu, ma con un’estensione dell’area archeologica come quella de Su Nuraxi di Barumini. Il nuraghe è realizzato al di sopra di un bancone di arenaria in blocchi squadrati dello stesso materiale. Le dimensioni dei blocchi, che raggiungono i 2 metri di lunghezza, vanno riducendosi progressivamente verso l’alto. L’altezza presunta della torre centrale è di circa 25-30 metri con un diametro di oltre 14, mentre l’altezza dei bastioni del polilobato si stima fosse di circa 20-22 metri. Nel corso della serata la proiezione del video con la ricostruzione del nuraghe in 3D.
Sul mastio si osservano alcuni blocchi a tratti affioranti: questi son pertinenze di una poderosa muratura rotondeggiante su cui si impostano i resti della chiesa eponima di San Giovanni. Dell’edificio di culto si conservano soltanto i tratti basali di due muri rettilinei. Uno è conservato per tutta la sua lunghezza che si aggira attorno ai 20 metri, mentre dell’altro si conserva solo una piccola porzione. Lo spessore delle murature era di circa 70 centimetri. Nel mezzo della navata si osserva una cavità tra grossi blocchi, probabilmente pertinente al mastio. Non si hanno notizie certe sull’epoca in cui la chiesa venne edificata, né sono emersi materiali che possano consentire la formulazione di ipotesi.
Il sito probabilmente è stato utilizzato sino all’età contemporanea, senza soluzione di continuità. La tradizione orale popolare racconta particolari sull’organizzazione del sito che testimoniano dei resti della chiesa di San Giovanni. Nella zona sono stati ritrovati reperti che lasciano ipotizzare la presenza di un villaggio abitato sia in epoca nuragica che romana.
L’amministrazione, dopo lunghi anni di impegno condiviso con il parroco Don Mario Pili, privati cittadini e associazione locali è riuscita ad acquisire la proprietà dei terreni sui quali sorge il sito, con il consenso dei proprietari, realizzando il desiderio di un’intera comunità.
Lo scopo del progetto?
L’obiettivo è quello di mettere in luce nuove testimonianze del villaggio, con maggiori elementi sui tempi e i nodi della sovrapposizione tra nuragico e romano. Porre all’attenzione degli organi preposti, l’importanza del sito archeologico. Favorire la possibilità di sviluppo e crescita che ne conseguono per tutto il Sud Sardegna resta uno degli scopi: in particolare per incentivare i flussi turistici che includono il Parteolla e Dolianova e creare nuove opportunità di lavoro.
«Siamo felici di essere arrivati all’acquisizione come comune di Dolianova – afferma Antonello Origa, consigliere comunale, ingegnere, responsabile del progetto – di un manufatto di pregevole importanza: un nuraghe pentalobato con insediamento circostante. La vicinanza da Cagliari ed al centro abitato, circa un km, lo rendono particolarmente interessante, con un notevole potenziale dal punto di vista turistico per il nostro territorio. Questo si aggiungerebbe all’importanza che già possiede Dolianova per la presenza della vicina Cattedrale romanico pisana di San Pantaleo del XII-XIII secolo».
Il ruolo delle istituzioni a sostegno del progetto
Hanno partecipato il sindaco di Dolianova Ivan Piras, Don Mario Pili, parroco della Cattedrale di San Pantaleo, il deputato Ugo Cappellacci, Pierpaolo Vargiu presidente dell’Associazione Sardegna verso l’Unesco. Hanno presenziato inoltre Chicco Fenu, assessore alla Cultura del comune di Dolianova,Enrico Trudu , funzionario archeologo della Soprintendenza, Monica Stochino Soprintendente. A moderare il dibattito Antonello Origa il responsabile del progetto.L’ ospite della serata la cantante Maria Giovanna Cherchi.
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