Il congresso sull’ Epatite C organizzato da Ecmclub Srl con il contributo non condizionante di AbbVie
Si è tenuto a Milano, martedì 16 maggio, il congresso organizzato da Ecmclub Srl con il contributo non condizionante di AbbVie “New horizons in hcv: completing the elimination path”, una grande faculty che rappresenta la spina dorsale della lotta all’Hcv (epatite C), una patologia che spesso grava in maniera importante sulla salute del paziente e sul Sistema Sanitario. Al congresso si è discusso sulla fattibilità dell’impegno sanitario mondiale per un mondo libero dalla Hcv entro il 2030 con lo sguardo rivolto alla situazione italiana in termini di traguardi raggiunti e futuri obiettivi.
Il caso del Veneto
La Regione del Veneto promuove uno screening per l’epatite C totalmente gratuito nei soggetti nati tra il 1969 e il 1989. Lo screening è stato prorogato fino al 31 dicembre 2023.
Gli obiettivi dello screening per epatite C sono molteplici. In primo luogo rilevare le infezioni da HCV ancora non diagnosticate e garantire la possibilità di un trattamento farmacologico precoce e altamente efficace. Un altro intento è quello di interrompere la circolazione del virus impedendo nuove infezioni.
Il virus e le sue cause
Il virus dell’epatite C (HCV) causa un’infezione latente, spesso acquisita anche senza fattori di rischio noti, che può progredire senza sintomi in cirrosi e epatocarcinoma. Tutte le Regioni Italiane sono chiamate allo screening per l’epatite C. Un fondo dedicato è messo a disposizione delle Regioni per implementare gli screening dell’epatite C, una minaccia per la salute pubblica nel nostro paese. Molte Regioni però non sono ancora partite e in quelle in cui è stata già avviata la campagna di screening resta una bassa aderenza e scarso utilizzo dei fondi stanziati dal Governo.
Dopo il Covid
Le attività di screening, diagnosi precoce e prevenzione che sono state interrotte o ridotte dal COVID-19. Devono essere ora rilanciate, avvalendosi delle risorse a disposizione, delle normative di legge già stabilite e di reti territoriali regionali interdisciplinari. E’ importante un efficace coordinamento tra Stato e Regioni. Non è procrastinabile la diagnosi tardiva dell’infezione da HCV – ha sottolineato la Prof.ssa Loreta Kondili. Ampliare i programmi di screening, sostenere l’accesso ai farmaci ad azione antivirale diretta (DAA) e adattare programmi e modelli di assistenza per soddisfare i bisogni delle popolazioni chiave, sono strategie che possono spingere l’Italia ad eliminare l’epatite C nel prossimo decennio – ha concluso l’esperta.