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Max Project: instrumental music is better

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Max Project: instrumental music is better
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Chiara Di Bernardo ha intervistato Max Project, artista emergente che ha da poco pubblicato alcuni singoli instrumental tra rock progressivo e sperimentale.

Intervista, montaggio e grafica a cura di Chiara Di Bernardo

Max Project è uno dei DJ più famosi e influenti al mondo. Nato a Milano nel 1972, ha iniziato la sua carriera musicale negli anni Novanta, quando ha fondato il duo insieme al produttore Marco Lys.

Il loro primo album, “The Max Project”, è stato pubblicato nel 1992 e ha riscosso un grande successo, raggiungendo la posizione numero 1 in classifica in Italia e in molti altri paesi. L’album ha lanciato il loro stile unico, che combina elementi di house, techno e trance. L’artista ha continuato a pubblicare album di successo negli anni successivi, tra cui “The Flow” (1993), “The Max Project 2” (1994), “The Max Project 3” (1996) e “The Max Project 4” (1998). I loro singoli hanno anche raggiunto la vetta delle classifiche di tutto il mondo, tra cui “The Flow”, “The Max Project Theme”, “The Theme” e “The Sound of Earth”.

Nel 2000, ha deciso di intraprendere una carriera solista. Il suo primo album, “The Project”, è stato pubblicato nel 2001 e ha confermato il suo status di artista di livello mondiale. L’artista ha continuato a pubblicare album e singoli di successo negli anni successivi. I suoi brani sono stati remixati da alcuni dei più importanti DJ del mondo, tra cui Sasha, Paul Van Dyk e Armin van Buuren.

Max è un DJ molto popolare e richiesto, e ha suonato in alcuni dei più importanti festival e club del mondo. È anche un grande sostenitore della musica dance e ha contribuito a promuovere questo genere in tutto il mondo.

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