Marmorino “Counceling più supplemento nutrizionale durante trattamento chemio e/o radioterapico può ottenere un impatto significativo sul peso del corpo”
“La nutrizione clinica gioca un ruolo cruciale nel trattamento moderno del cancro, evidenziando la necessità di una collaborazione strutturata e multidisciplinare tra i diversi medici. I pazienti oncologici malnutriti presentano una ridotta tolleranza alla chemioterapia, una diminuzione della qualità della vita e un tasso di sopravvivenza complessivamente inferiore. Un’adeguata nutrizione immunoarricchita può contribuire a migliorare la tolleranza alla chemioterapia e la qualità di vita dei pazienti. Questa potenzia il sistema immunitario, oltre a favorire un aumento della sopravvivenza complessiva”.
Così Federica Marmorino, referente sezione Young di Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e MD, PhD, Department of Translational Research and New Technologies in Medicine and Surgery University of Pisa, commentando i risultati della prima indagine nazionale sulla consapevolezza dei problemi nutrizionali tra gli operatori sanitari che forniscono cure antitumorali, realizzata dal Gruppo di Ricerca NutriOnc e con il supporto non condizionante di NHSc (Nestlé Health Science), recentemente pubblicati sulla rivista ‘Frontiers in Nutrition’.
La malnutrizione clinica è un problema molto importante in oncologia. “Il paziente malnutrito ha ripercussioni assai importanti nel suo percorso clinico. – spiega Marmorino – I dati a disposizione ci dicono che questi pazienti hanno una più alta incidenza di maltolleranza ai trattamenti oncologici specifici. Si è visto – continua – che la malnutrizione impatta negativamente anche sulla qualità di vita in questo sottogruppo di pazienti. Ci sono inoltre dati che ci suggeriscono come i pazienti con deficit nutrizionali abbia una riduzione della sopravvivenza globale”.
Un approccio improntate per cercare di ridurre i deficit nutrizionali nel paziente oncologico “è sicuramente quello nel supporto nutrizionale. – suggerisce Marmorino – Oggi sappiamo che molti tipi di supporti non solo migliorano la qualità di vita del paziente oncologico, ma vanno a limitare la maltolleranza ai trattamenti oncologici specifici, quindi permettono al paziente di portarli avanti per tempi più lunghi. Oggi – ricorda – molti sottotipi di supplementi nutrizionali incrementano il tono del sistema immunitario e si sa che questo può dare esito positivo sulla sopravvivenza globale. Questo ci deve suggerire che c’è una estrema necessità di incrementare la nutrizione clinica nella gestione moderna dei pazienti oncologici. C’è necessità quindi di una stretta collaborazione nutrizionale tra gli specialisti”, conclude l’esperta.