“Il settimo giorno lui si riposò, io no” uno show di e con Andrea Mirò ed Enrica Tesio andrà in scena giovedì 13 luglio alle ore 21 in piazza Santa Caterina a Sassari
“Il settimo giorno lui si riposò, io no” andrà in scena giovedì 13 luglio alle ore 21 in piazza Santa Caterina a Sassari. Enrica Tesio racconta le fatiche del vivere quotidiano, tra impegni familiari e professionali, del popolo del multitasking divenuto “multistanching”. Un divertente e coinvolgente monologo punteggiato dalle canzoni “a tema” interpretate da Andrea Mirò. Un nuovo appuntamento dell’Estate 2023 firmata CeDAC Sardegna nel capoluogo turritano.
Andrà in scena sotto le insegne dell’Estate 2023 firmata CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna. La direzione artistica di Valeria Ciabattoni. Spettacolo realizzato con i l patrocinio e il sostegno del Comune di Sassari e della Regione Sardegna. ll patrocinio e il sostegno del MiC / Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Sulla falsariga del suo libro “Tutta la stanchezza del mondo”, edito da Bompiani. La blogger e scrittrice torinese descrive un’epoca in cui non ci sono più confini tra vita pubblica e privata. E grazie ai nuovi strumenti tecnologici è possibile continuare a lavorare, controllare posta e notifiche e rispondere ai messaggi e alle e-mail a ogni orA. Enrica Tesio parla della fatica delle madri, oltre della stanchezza della burocrazia, del diventare adulti, perfino la stanchezza della bellezza. La cantautrice Andrea Mirò propone un’antologia di brani originali e citazioni. Citazioni da Rino Gaetano a Giorgio Gaber, da Enzo Del Re a Niccolò Fabi, fino a Lucio Dalla. Un viaggio tra i paradossi e le contraddizioni della società contemporanea, con “Il settimo giorno lui si riposò, io no”.
“Il settimo giorno lui si riposò, io no”
Tra parole e note, le due artiste propongono una riflessione sulle conseguenze dell’uso dei social media, come dei ritmi sempre più frenetici della vita moderna. “Il settimo giorno lui si riposò, io no” fa rifermento ai testi sacri dove persino il creatore del cosmo, una volta completata la sua opera. Ma che volle concedersi una pausa, quasi istituendo ufficialmente la necessità del tempo libero. Interpretato dalle diverse religioni con la definizione di un giorno di festa, dedicato alla spiritualità, alla meditazione e alla preghiera.
Invece la prerogativa del terzo millennio sembra essere proprio quella di non concedersi tregua, di lavorare fino allo sfinimento, con esiti a volte drammatici, come se fosse obbligatorio sfruttare al massimo il tempo, dimenticando l’importanza del riposo. Il concetto di smart-working viene erroneamente tradotto in forme elementari di telelavoro come è apparso evidente durante la pandemia e soprattutto nei giorni del lockdown.
Tra sottile umorismo e malinconica rassegnazione, Enrica Tesio disegna il ritratto delle vittime del multitasking. Ne “Il settimo giorno lui si riposò, io no” sonorità raffinate e suggestioni poetiche, quasi a suggerire una visione differente dell’esistenza, con ritmi più lenti, in cui concedersi l’inaudito lusso di una pausa, ritrovando il gusto della tranquillità per godere appieno dei piccoli piaceri e degli attimi di felicità.