Emergenza concreta, danni per circa 5 milioni di euro. Necessari interventi tempestivi da parte della regione.
Il Centro Studi Agricoli segnala un’allarme riguardante le produzioni di miele in Sardegna a causa dell’eccessivo caldo di quest’anno. Le alte temperature hanno provocato danni significativi: la mancanza di nettare è stata quasi totale. Fioriture come quelle dell’eucalipto e del timo andate distrutte e bruciate dal caldo. Ciò ha drasticamente ridotto la produzione media di miele per arnia, portandola a poco più di 4 kg, rispetto ai normali 14 kg.
Il caldo torrido ha avuto anche un grave impatto sulla popolazione di api. Circa il 40% delle api è morto a causa delle elevate temperature registrate negli alveari. Temperature che hanno superato i normali 30 gradi, arrivando a circa 43/45 gradi. Queste condizioni estreme hanno causato la moria di larve e il disseccamento delle uova pronte a schiudersi. In molti casi, i favi di cera si sono liquefatti a causa dell’eccessivo caldo.
A livello economico, il danno è stato considerevole, con una stima attuale di oltre 5 milioni di euro, a cui si aggiungeranno danni indiretti di circa 10 milioni di euro a causa della riduzione delle impollinazioni.
Attualmente, in Sardegna, ci sono 2.375 apicoltori che gestiscono 58.451 alveari e 5.329 apiari. Considerando che un alveare produce mediamente 14 kg di miele e il prezzo medio del miele sardo è di circa 10 euro al kg, il giro d’affari annuo è di circa 8.180.000 euro. Il valore di un’arnia è stimato intorno a 90 euro, e la vita media di un’ape è di circa 2 mesi, con ogni arnia composta da circa 50.000 api.
Il Centro Studi Agricoli nota che gli apicoltori sardi allevano principalmente l’Ape mellifera, che è poco resistente alle criticità climatiche. Alcuni di loro stanno considerando l’acquisto di api regine selezionate provenienti dal Sud America, ma ciò potrebbe portare a un inquinamento di specie e compromettere l’equilibrio dell’ecosistema sardo.
Di fronte a questa situazione critica, si chiede alla Regione di dichiarare lo stato di calamità naturale e di avviare l’iter per gli indennizzi, al fine di sostenere gli apicoltori colpiti da questa emergenza.