Nel cuore di una lussureggiante area montuosa della Costa Rica, gli scienziati conservano semi preziosi per contrastare l’insicurezza alimentare e i cambiamenti climatici.
Al Catie, vicino a Turrialba, sono conservati 6.200 campioni di oltre 125 specie di piante alimentari, incluse zucca, caffè, cacao e peperoncino. Alcuni semi vengono conservati a -18°C per scopi di ricerca, ingegneria genetica o per produrre piante più resistenti. Altri semi, come quelli degli alberi da frutto, vengono coltivati. In una cella frigorifera ci sono centinaia di buste argentate con semi di mais, fagioli, peperoni e pomodori provenienti da diversi Paesi della regione.
I semi raccolti dal 1976 sono conservati per usi futuri, ha spiegato William Solano, ricercatore in risorse genetiche vegetali presso il Catie. In risposta al cambiamento climatico, abbiamo qui materiali importanti per la sicurezza alimentare che si adattano a diverse condizioni climatiche, dalla umidità alla siccità estrema, continua Solano. La FAO stima che il 9,2% della popolazione mondiale, ossia 735 milioni di persone, soffriranno la fame entro il 2022, mentre il cambiamento climatico colpisce sempre di più le colture.
La rinomata collezione permette l’accesso a semi in via di estinzione e funge da archivio genetico in un’epoca in cui le sementi subiscono sempre più modifiche per aumentare la produttività delle colture, afferma Daniel Fernandez, agronomo del Catie. Con l’introduzione di semi ibridi e varietà migliorati, i produttori stanno abbandonando le varietà tradizionali.
Secondo la Fao, le banche dei semi aiutano a preservare “le varietà più adatte” per una determinata regione. “Poiché il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sulla produzione agricola, è molto importante coltivare le varietà locali, che hanno un alto grado di diversità genetica, poiché queste varietà hanno la capacità di resistere e adattarsi meglio agli stress e ai cambiamenti ambientali“, afferma la Fao.