Non solo musica al festival Time in Jazz: presentazioni editoriali, incontri e dialoghi con gli autori, momenti di approfondimento e riflessione nello spazio Time to Read dedicato ai libri e alle idee. Tra gli ospiti Malika Ayane, Paolo Crepet e Barbara Baraldi.
Non solo musica a Time in Jazz: anche quest’anno, alla sua edizione numero trentasei, in programma dall’8 al 16 agosto, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu nella sua Berchidda (Ss) e negli altri centri del nord Sardegna coinvolti, propone un ventaglio di varie iniziative accanto alla ricchissima proposta di concerti. Un capitolo di rilievo è quello dedicato ai libri e alla lettura: Time to Read (questo il titolo) si propone come una vera e propria rassegna letteraria all’interno del festival, con presentazioni editoriali, incontri e dialoghi con gli autori, momenti di approfondimento e riflessione.
Particolarmente ragguardevole, in questa edizione, il parterre degli ospiti che si avvicenderanno di giorno in giorno nella cornice verde di “Sa colte ‘e su ‘oltiju”, il giardino adiacente a Sa Casara, l’ex caseificio che da anni è la sede dell’associazione Time in Jazz a Berchidda.
Il primo appuntamento è con Malika Ayane, che la mattina di mercoledì 9 (ore 11), prima di raggiungere nel pomeriggio L’Agnata per il suo concerto in omaggio a Fabrizio De André in quella che è stata la residenza del cantautore genovese, presenterà – a colloquio con Alessandra Ghiani – il suo primo lavoro letterario, “Ansia da felicità”, pubblicato lo scorso maggio da Rizzoli: una raccolta di racconti i cui protagonisti vivono in un costante stato di “ansia da felicità”, appunto, in una realtà sfumata e mutevole. Malika Ayane esplora gli stati d’animo e le dinamiche che guidano le loro giornate, la complessità delle relazioni umane e la ricerca della felicità dei personaggi da lei creati.
Venerdì 11 agosto
Venerdì 11 (alle 19) sarà quindi la volta di Vanni Lai con il suo romanzo “La cantadora”, edito quest’anno da Minimum fax. Ambientato nella Sardegna di inizio Novecento, racconta la vita di Candida Mara, la prima donna del canto a chitarra, che sfidò una società maschilista e conservatrice con le sue scelte di vita. Figura enigmatica, manesca e attaccabrighe, adorata e detestata, che nonostante la sua affascinante personalità è stata dimenticata e cancellata dalla memoria collettiva, per ignoranza e vergogna. La trama si sviluppa attraverso la ricerca di uno scrittore fallito appassionato di western, che cerca di scoprire la verità su Candida Mara tra archivi polverosi, l’omertà degli anziani e i depistaggi di strani musicologi. Ad Antonella Brianda il compito di condurre l’incontro con Vanni Lai.
Sabato 12 agosto
L’indomani, sabato 12 (sempre alle 19), Paolo Crepet, in dialogo con Paolo Fresu, presenta invece “Prendetevi la luna”, ancora fresco di stampa per i tipi della Mondadori. Lo psichiatra e sociologo affronta qui nuovamente i temi che gli sono più cari, l’educazione, la scuola, la famiglia, con uno scopo chiaro: fornire un valido strumento per orientarsi al di là delle sfumature oscure che offuscano la speranza, come un fitto velo di nubi può oscurare la luna. Ecco perché invita i giovani, ma anche coloro che non lo sono più, a prendersi la luna. Ciascuno la propria, naturalmente.
Domenica 13 agosto
Dopo “la cantadora” raccontata da Vanni Lai, un’altra cantante controversa e affascinante sarà al centro dell’incontro di domenica 13 (ore 19), affidato alla conduzione di Simone Cavagnino, con Barbara Baraldi e il suo “Il fuoco dentro. Janis Joplin. Il romanzo” (Giunti Editore, 2023), protagonista una delle artiste più iconiche del rock di tutti i tempi con i suoi eterni conflitti: il desiderio di una vita normale e l’attrazione feroce del successo, la brama di amore e la solitudine al di fuori del palcoscenico, la disperazione cosmica e il tentativo di placarla nell’abbraccio dolce ma spietato dell’eroina. E poi il rapporto di Janis Joplin con altre icone come Jim Morrison, Leonard Cohen, Jimi Hendrix. E su tutto la musica, l’estrema rivalsa, la via di salvezza, la dea consolatrice a cui sacrificare l’anima.
Lunedì 14 agosto
La musica sarà al centro anche dell’appuntamento di lunedì 14 attraverso le pagine di “Colle der Fomento – Solo amore” (Minimum fax, 2022), che narrano la storia e il percorso artistico di Simone “Danno” Eleuteri e Massimiliano “Masito” Piluzzi, fondatori di uno dei gruppi rap più influenti e rispettati, i Colle der Fomento, appunto.
Attraverso le loro parole, stimolate e raccolte da Fabio Piccolino, il libro ripercorre ed esplora le tante collaborazioni, le aperture e gli scontri artistici, e i quattro album che hanno segnato l’underground italiano, offrendo uno sguardo approfondito sulle radici del rap italiano e romano: dalle adunate in piazzale Flaminio dei primi anni Novanta, all’assalto e alla conquista degli spazi dove esibirsi, alla piena maturità di un genere che ha inciso profondamente sui linguaggi musicali nel nostro paese. A Berchidda saranno proprio Simone “Danno” Eleuteri e Massimiliano “Masito” Piluzzi a parlarne e a raccontarsi, in dialogo con Luca Devito, alla vigilia del concerto l’indomani vedrà sul palco di Piazza del Popolo i Colle der Fomento insieme a Dj Craim e al quartetto La Batteria.
A Ferragosto, per tradizione, il festival va in gita nelle chiesette campestri di Santa Caterina e San Michele, appena fuori dal paese. Nella seconda, alle 17, il musicista e compositore Sebastiano Dessanay, in conversazione con Giovanni Dessole, presenta il suo libro “377 Project” (Touring Club, 2022), dove racconta l’avventuroso progetto artistico che l’ha portato ad attraversare in quattordici mesi la Sardegna, facendo tappa nei trecentosettantasette comuni dell’isola, viaggiando esclusivamente in bicicletta e con un ukulele basso, per raccontare la sua terra in suoni, parole e immagini.
La fotografia al Time in Jazz
Parole ma soprattutto immagini in “Time in Jazz Diary 2022”, racconto fotografico di Fabio Lovino che attraverso i suoi scatti ha catturato volti, emozioni e suggestioni della passata edizione del festival. Una prospettiva visiva di Time in Jazz per comprendere meglio la magia dell’evento e delle performance musicali. A Paolo Fresu il compito di moderare la presentazione, in programma il 16 mattina intorno a mezzogiorno al Museo del Vino.
A seguire, subito dopo, l’ultimo appuntamento di Time to Read è con “Aurora sarda”, il romanzo scritto cent’anni fa (e riedito quest’anno da Ilisso) di Pietro “Pedru” Casu (1878 – 1954), parroco, letterato e studioso della lingua del suo paese, Berchidda: una delle figure più significative della cultura sarda della prima metà del Novecento. La storia è ambientata nel Campidano di Oristano, dove attentati, amori contrastati e vecchi rancori si intrecciano con la realizzazione della monumentale diga di Santa Chiara, simbolo della modernizzazione, che porterà energia elettrica e irraggiamento ai campi, ma creando anche tensioni e controversie tra coloro che rischiano di perdere le proprie terre. A discutere dell’opera di Pietro Casu e condividere riflessioni sulla storia e la cultura della Sardegna descritta nel libro, il 16 al Museo del Vino, saranno Gonaria Floris, Giuseppe Soddu, Bastianina Calvia e ancora Paolo Fresu.