La “second opinion” è utile a fornire una seconda prospettiva al paziente, consentendo la certezza diagnostica e una maggiore libertà di scelta sulla cura da intraprendere
La Second Opinion (o secondo parere) è l’analisi diagnostica di referti medici, cartella clinica o campioni tissutali prelevati ex-novo da parte di un medico o di un team scientifico, svolta da uno medico diverso da colui che ha formulato la prima diagnosi e proposto la terapia. La second opinion è importante in quanto il settore della ricerca contro il cancro è sempre a lavoro, alla ricerca di nuove cure alternative alla chemioterapia. Fra queste si sta iniziando sperimentare la target therapy, che però richiede delle analisi di tipo molecolare che attualmente non possono svolgere tutti gli ospedali italiani.
Con il continuo evolversi della ricerca scientifica in campo oncologico, la Second Opinion diventa essenziale (per nuove terapie come la target therapy molecolare) per garantire diagnosi precise, trattamenti adatti e una migliore qualità della cura per i pazienti affetti da cancro. Infatti, le terapie innovative come la target therapy si basano sulla comprensione delle specifiche caratteristiche molecolari e genetiche del tumore di ciascun paziente. Un secondo parere da un gruppo di esperti può confermare la correttezza della diagnosi e proporre opzioni terapeutiche personalizzate per il paziente, come ridurre o sostituire la chemioterapia.
Le terapie alternative
Ad oggi ci sono diverse terapie che possono essere utilizzate come alternative o complementari alla chemioterapia per il trattamento del cancro, le quali sono spesso più mirate, specifiche e meno tossiche rispetto alla chemioterapia tradizionale. Tra queste vi è innanzitutto la terapia a bersaglio molecolare, che si basa sull’uso di farmaci, come gli anticorpi monoclonali, che si concentrano su specifiche molecole o proteine presenti sulle cellule tumorali e ne bloccano la crescita o promuovono l’apoptosi.
Una seconda opzione è l’immunoterapia, ovvero dei trattamenti che stimolano il sistema immunitario del paziente a riconoscere e attaccare le cellule tumorali. Le immunoterapie possono includere checkpoint inibitori, vaccini mRNA, terapie CAR-T e altre modalità per rafforzare la risposta immunitaria contro il tumore. Infine, un’ulteriore proposta può essere la terapia ormonale, utilizzata per i tumori che sono sensibili agli ormoni, come il cancro al seno o alla prostata. Questo tipo di cura consente di bloccare o ridurre la produzione di ormoni che alimentano la crescita delle cellule tumorali.
È fondamentale tener conto del fatto che la scelta della terapia dipenda anche dalla specifica natura del tumore, dallo stadio della malattia, dalla salute generale del paziente e da altri fattori clinici. Spesso, i trattamenti oncologici sono aiutati da regimi terapeutici multidisciplinari utili a massimizzare l’efficacia del trattamento e ridurre il rischio di resistenza delle cellule tumorali.
Perchè la Second Opinion è così importante?
Sono diversi i fattori che possono portare il paziente a scegliere di richiedere una second opinion. Primo fra tutti la conferma della diagnosi: specialmente per alcune tipologie di cancro più complesse, è fondamentale tener conto dell’esperienza di più specialisti per una diagnosi più certa e accurata.
Un secondo fattore sono le opzioni di trattamento: ogni medico ha una propria visione e una propria conoscenza di terapie sperimentali, dunque un’opinione aggiuntiva può fornire una visione più ampia sulle opzioni di trattamento disponibili per il tipo specifico di cancro.
La second opinion apre anche la possibilità di un trattamento personalizzato: specialmente per tecniche di diagnostica avanzata come l’analisi genetica o l’analisi proteomica del tumore, il paziente può ricevere un piano di trattamento personalizzato e adattato alle sue specifiche esigenze. In tal modo ci sono maggiori possibilità di successo del trattamento e la riduzione di effetti collaterali indesiderati.
Infine, la second opinion consente anche una migliore comprensione della malattia. Ascoltando più punti di vista, il paziente e i familiari riescono a comprendere meglio la malattia, la sua gravità e le prospettive a lungo termine, avendo così anche una maggiore consapevolezza per scegliere il percorso di cura migliore per se stessi e a gestire nel miglior modo possibile la malattia.