Prosegue l’Arterità Festival – La periferia è il centro dell’arte!, la rassegna curata da L’Aquilone di Viviana. Un’altra tranche di proposte prende il via l’8 fino al 12 agosto, con spettacoli di teatro danza, musicali, talk e laboratori
Martedì 8 si riparte alle 21, presso lo Spazio DOMOSC di via Newton 12, con UNSAFE, della compagnia Senza Confini Di Pelle di Sassari (in coproduzione con L’aquilone di Viviana): soggetto e regia di Dario La Stella, in scena lo stesso La Stella e Valentina Solinas (video di Mali Weil – Senza Confini di pelle). UNSAFE è uno spettacolo di teatro danza per due attori e videoproiezione ambientato in un futuro distopico. Il nucleo del soggetto è la relazione di coppia di due personaggi: Martin e Sonia. La storia si svolge nel futuro dopo il collasso del pianeta, causato dallo scioglimento dei ghiacci e l’instaurazione di un forte sistema di controllo politico antidemocratico.
Dalla relazione dei due personaggi in scena, dalle loro battute, la trama lentamente si snocciola, svelando la fantascientifica civiltà futura. Teatro, danza, videoproiezioni portano lo spettatore dentro una storia che parla di cambiamenti climatici, inquinamento, privatizzazione dell’acqua e sistemi politici totalitari. Senza Confini Di Pelle, formato da Dario La Stella e Valentina Solinas, dal 2003 opera nel campo delle arti performative sia in ambito nazionale che internazionale (USA, Cuba, Brasile, Francia, Polonia, Germania, Belgio).
Programma di mercoledì 9 agosto
Mercoledì 9 sarà la volta, alle 19 allo Spazio DOMOSC, dello spettacolo di teatro danza balinese TOPENG. La testa scambiata, una produzione de L’Aquilone di Viviana, di e con l’attore e danzatore Enrico Masseroli. Nell’isola di Bali, in Indonesia, teatro, musica e danza sono il fulcro dell’intensa vita sociale e religiosa, espressione di una cultura dove estetica e devozione si intrecciano con sorprendente armonia. Fra le rappresentazioni più antiche e popolari, parte integrante della tradizionale liturgia cerimoniale, le maschere del Topeng celebrano, tra mito e storia, le gesta delle antiche corti, offrendo al tempo stesso uno spassoso divertimento.
L’ordine delle loro entrate rispecchia l’antica gerarchia feudale e accosta i multiformi aspetti della vita, dal soprannaturale al grottesco, fra danze raffinate e lazzi comici. Enrico Masseroli ha fatto parte dal 1973 all’82 del TTB – Teatro Tascabile di Bergamo. Dal 1979 studia il Teatro di Bali con il celebre maestro I Made Djimat. I suoi spettacoli di teatro danza balinese sono stati presentati in rassegne e festival italiani, in Austria, Germania, Svizzera, Svezia, Spagna, Perù, Polonia, Malta, Corsica, Brasile. Nel 2010 ha inoltre fondato il Gamelan Gong Cenik, orchestra con strumenti originali balinesi.
Programma di giovedì 10 agosto
“Intercultura e periferia” è il titolo del talk conferenza che si terrà giovedì 10, alle 11, allo Spazio DOMOSC. Vedrà la partecipazione di Modou Gueye, attore, performer, cantante (ha lavorato, fra gli altri, con Paolo Rossi e Roberto Vecchioni) e mediatore culturale, presidente, direttore artistico e responsabile per le relazioni esterne dell’Associazione Sunugal di Milano (che da oltre vent’anni si occupa di co-sviluppo tra Italia e Senegal, promozione sociale e intercultura) e direttore del CIQ (Centro Internazionale di Quartiere) nel quartiere Corvetto del capoluogo lombardo.
La conferenza è aperta ad altre associazioni e cooperative locali che si occupano di integrazione culturale e sociale e di rigenerazione territoriale, tra le quali saranno presenti La Carovana, con il presidente Claudio Zasso, Aman, con il presidente Naoufel Soussi, Carovana SMI, con la direttrice artistica Ornella D’Agostino. L’incontro ha l’obiettivo di riflettere sui centri di quartiere, sul coinvolgimento e sulla partecipazione attiva e inclusiva della cittadinanza e della rete di associazioni locali per promuovere lo scambio interculturale e intergenerazionale e la rigenerazione territoriale.
Il tema del talk, che sarà sviluppato da Modou Gueye, prende le mosse proprio dall’esperienza diretta del CIQ, centro aperto al quartiere, strumento di dialogo, incontro e scambio interculturale e intergenerazionale, dove si organizzano concerti, corsi, laboratori per adulti e bambini, ma anche cene a tema, proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri, mostre fotografiche, concorsi e festival. L’obiettivo della conferenza è quella di stimolare proposte di carattere creativo, artistico e sociale, per incentivare la partecipazione attiva di cittadini e associazioni all’arricchimento della vita del quartiere e della città.
Programma di venerdì 11 agosto
Il giorno dopo, venerdì 11, l’appuntamento con il pubblico è fissato alle 18.30 al Parco di Terramaini, per un momento di animazione itinerante con Modou Gueye e la compagnia Sunugal, attraverso un percorso a piedi che approderà alle 19 in via Newton 12 allo Spazio DOMOSC per culminare nello spettacolo teatrale musicale di Gueye “Africa Racconta”, con gli eccezionali percussionisti e musicisti di SUNUGAL. Un’immersione nel Senegal più profondo. I battiti dei tamburi parlanti e le vibrazioni della voce di Modou si intersecano nel gioco di parole, azione e suoni fra artisti e pubblico in un particolare momento di intimità, come nel cerchio sulla piazza di un villaggio africano.
Le storie raccontano i sentimenti di tutti, con un linguaggio che non è di tutti ma comunque universale. Modou Gueye è arrivato in Italia dal Senegal nel 1990 e dal 1993 collabora con il laboratorio di teatro Mascherenere di Milano con il quale organizza spettacoli per la diffusione della cultura africana e per la promozione della multiculturalità. Dal 1998 è presidente dell’associazione socioculturale Sunugal, con la quale realizza attività artistiche ed educative in Italia per la diffusione di informazioni sul Sud del mondo e sulle migrazioni, mentre in Senegal cura progetti di sviluppo socio-economico prevalentemente nelle aree più disagiate del Paese.
Programma di sabato 12 agosto
Sarà, infine, la Casa di accoglienza comunale “Vittorio Emanuele II” di Terramaini (via Valerio Pisano), a Pirri, a ospitare nella mattina e nel pomeriggio di sabato 12 agosto, dalle 10.30, il laboratorio di teatro e cucina “Racconti in cucina”, condotto dalll’attrice e cuoca creativa piemontese Mariella Fabbris – fondatrice di Laboratorio Teatro Settimo, nonchè una delle esperienze più importanti della scena teatrale italiana – e da Daniela Vitellaro, attrice e animatrice culturale come esperta certificata in lingua sarda.
L’iniziativa, a voler ribadire il carattere di inclusività e di coinvolgimento delle periferie di Arterità Festival, ha l’obiettivo di stimolare il dialogo tra gli ospiti e le ospiti presenti nella Casa, in relazione alla memoria e alla tradizione culinaria. Gli stessi e le stesse, guidati dalla Fabbris, prepareranno gli gnocchi per la cena. Daniela Vitellaro avrà il ruolo di mediatrice linguistica stimolando l’uso della lingua sarda e la traduzione in italiano per l’attrice piemontese. Alle 17.30 “Cibo Angelico”, lo spettacolo di narrazione teatrale e degustazione degli gnocchi, di e con Mariella Fabbris.
La cena comunitaria
A seguire grande cena comunitaria a base di gnocchi con tutti gli ospiti e le ospiti della Casa di riposo. L’attrice è dentro una semplice scena, con un tavolo da cucina, alcune patate da lavorare e il “mitico” schiacciapatate ereditato dalla nonna. È nel ruolo di una contadina appassionata del suo orto, fedele alla sua terra, e preoccupata per la troppa frequentazione di angeli che cadono dal cielo.
È una storia ispirata al racconto “I volatili del Beato Angelico” di Antonio Tabucchi, divertente, poetica e fantastica, che riporta al valore autentico delle cose, attraverso un ortaggio, le patate, che continua a nutrire il mondo. Fabbris trasforma il racconto originale fondendo insieme due antiche passioni, ossia quella per il cibo e quella per il teatro di parola. Da questa intuizione nasce una narrazione nuova: la cucina tradizionale, i ricordi familiari e la forza di un teatro del fare che mette in scena gesti semplici e quotidiani: pelare le patate, portarle a bollore, impastare la farina e cucinare.
Il festival
Teatro, teatro interculturale, teatro-danza e musica, teatro di genere, per l’infanzia e l’adolescenza, laboratori, teatro e cucina: queste le parole chiave, e i contenuti, del festival. “ARTERITA’ ha l’obiettivo di vivacizzare creativamente le periferie, promuovendo approcci culturali ibridi e tesi all’inclusione e all’innovazione culturale”, spiega Nina Zedda, direttrice artistica dell’Aquilone di Viviana e del festival.
“La nostra programmazione, basata sull’ibridazione performativa, promuove la creazione di una nuova ‘visione artistica periferica’, che negli anni dovrà diventare sempre più condivisa e partecipata”.
Dopo la pausa ferragostana Arterità Festival riprenderà il 29 agosto con spettacoli di teatro e filosofia e teatro circo, per poi articolarsi, fra settembre e ottobre, con un’intensa attività laboratoriale, teatrale e interculturale per l’infanzia e per l’adolescenza, ma anche transdisciplinare e di danza inclusiva per studenti e studentesse degli Istituti Superiori di Cagliari.