Il granchio blu, di cui si parla tanto ultimamente per i suoi effetti nocivi, contiene diversi nutrienti utili alla nostra salute. Tuttavia il suo consumo deve essere moderato.
Da nemico numero uno di cozze e vongole a piatto prelibato e nutriente. Potrebbe essere il futuro del famigerato granchio blu, diventato il protagonista anche di un intervento del Governo. Quest’ultimo attuato per contrastare i danni al settore degli allevamenti dei molluschi di questo predatore del mare arrivato nel Mediterraneo dal Nord America.
“Il granchio blu è vorace e sta determinando danni all’ecologia e all’economia delle aree marine, ma può diventare un alleato a tavola. E’ ricco di proteine di alta qualità e povero di acidi grassi saturi. Quindi uno scudo per il cuore ma occhio ai livelli di sale”. Lo sottolinea Mauro Minelli, immunologo e docente di ‘Fondamenti di dietetica e nutrizione’ all’Università LUM, analizzando le caratteristiche del ‘Callinectes sapidus’ o granchio blu.
“In questi ultimi anni, ne è stato rilevato un numero crescente di esemplari lungo le coste del Mediterraneo – ricorda Minelli – Pensando alla possibilità di utilizzarlo come alimento nei nostri menù quotidiani o, magari, di trovarlo nella lista dei piatti a base di pesce dei ristoranti italiani, può essere opportuno analizzare le sue proprietà nutrizionali per comprendere se il suo uso può apportare o meno benefici alla nostra salute. Secondo analisi già effettuate e rese note dal dipartimento dell’Agricoltura Usa, una porzione di 100 grammi di carne di granchio blu apporta all’incirca 87 kcal, date da 0,04 g di carboidrati, 1,08 g di grassi – dei quali appena lo 0,22 g di grassi saturi, ossia quelli cattivi – e circa 18g di proteine, con una elevata presenza di sale (732,5 mg). Si può dedurre – osserva – che il granchio blu è una fonte preziosa di proteine di alta qualità, è adatto a coloro che vogliono controllare l’apporto di carboidrati e sono un’ottima opzione per promuovere la salute cardiaca in quanto a basso contenuto di acidi grassi saturi, notoriamente nocivi per la salute”.