Tra le ragioni del successo del vino rosato ci sono la sua leggerezza, versatilità ed eleganza. Ad apprezzarlo sono sopra tutto i giovani della fascia 25-40 anni.
Il vino rosato, spesso considerato secondo ai più nobili vini bianchi e rossi, appare oggi in forte crescita e potrebbe rappresentare il futuro del mercato enologico. In questo processo la Sardegna rappresenta la terra adatta per accogliere e partecipare alla sua espansione, grazie alla sua tradizione e cultura in tema di vini.
A testimoniare il boom del rosè le parole del produttore Jean-Paul Tréguer, il quale ha deciso di lasciare un agenzia di pubblicità di successo a Parigi per avviare, insieme alla moglie Isabelle, l’azienda Tréguer & Tréguer. Quest’ultima produce nel sud della Sardegna, più precisamente nella zona di Castiadas e Costa rei, il vino rosato “So chic!”.
«Il mercato del vino italiano si sta trasformando ed è ormai pronto per accogliere con entusiasmo una proposta di rosati di alto livello – commenta Jean-Paul Tréguer. Se a livello globale il consumo di vino sta registrando una flessione generale, notiamo come, invece, stiano aumentando le consumatrici donne. Sono loro il segmento più dinamico e, tendenzialmente, preferiscono il rosé: meno alcolico, più leggero e più elegante, caratterizzato da una maggiore freschezza rispetto al rosso, e non lascia mal di testa come capita spesso con i bianchi. Inoltre, il gusto si abbina con tutti i tipi di cibo, e, si sa, le donne sono sempre molto più attente ai dettagli».
«Il mondo dei rosati ha un enorme potenziale inespresso, che gli imprenditori devono imprarae a vedere e saper cogliere. In particolare, la Sardegna ha molto da offrire. Qui ci sono 400 cantine che producono una trentina di vini rosati, per meno di 500.000 bottiglie, ma si potrebbe fare davvero molto di più! Il vitigno rosso più famoso è il Cannonau, che possiamo considerare l’antenato della Grenache. Il nostro obiettivo? Rendere quest’Isola la ‘Provenza del rosé in Italia’», conclude Tréguer.