ACT, vincitore del Bando Progetti Speciali 2023 indetto dal MiC / Ministero della Cultura, è il progetto di alta formazione teatrale ideato da Alessandro Serra
Realizzato in collaborazione con CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna, il corso coinvolge 12 partecipanti scelti tra attrici e attori provenienti da tutto il territorio nazionale. Trae ispirazione dalle “Lezioni Americane” di Italo Calvino, di cui ricorre il centenario della nascita, su temi come Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità e Molteplicità. Il Teatro Massimo di Cagliari ospita dal 30 agosto al 17 settembre quattro Ateliers: tre sono rivolti agli attori/attrici, mentre il quarto porterà avanti l’“Osservatorio” affidato a studenti/studentesse della Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari.
Fondamentale il ruolo e la scelta dei docenti: accanto allo stesso Alessandro Serra, che supervisiona anche l’intero progetto, le varie sezioni sono curate dalla danzatrice Chiara Michelini, dal compositore e direttore d’orchestra Bruno De Franceschi e dal giornalista e critico teatrale Alessandro Toppi. Il focus è sulla dimensione autoriale nell’elaborazione di una partitura scenica, individuale e collettiva, in cui l’attore fa scaturire da sé, partendo dalla materia incandescente dei testi e dalle risonanze interiori, un’interpretazione originale.
L’Osservatorio
Si parte dall’Atelier di Alessandro Toppi, che fornisce agli studenti universitari che compongono l’Osservatorio suggestioni e spunti per un approccio più consapevole alle arti della scena: insieme all’analisi del testi, da un punto di vista squisitamente teatrale, il giornalista e critico definisce le coordinate e gli orizzonti culturali in cui si inserisce il lavoro di Alessandro Serra e degli altri docenti e il ruolo dell’attore creativo, capace di inserirsi in un ensemble e di costruire una propria grammatica scenica, nella direzione suggerita dal regista, ma attingendo alla propria sensibilità e alla propria immaginazione.
Il compito dell’Osservatorio sarà documentare le varie fasi, durante tutta l’evoluzione del progetto, individuando gli aspetti significativi di una costruzione drammaturgica possibile. ACT nasce anche dalla consapevolezza di un’assenza: poiché nell’Isola non esistono scuole di alta formazione teatrale, gli aspiranti attori e registi sono costretti a varcare il mare per studiare i fondamenti della recitazione e della messa in scena, quindi a trasferirsi altrove in Italia o in Europa, per poter acquisire la preparazione necessaria per accedere alle rispettive professioni, per poi perfezionarsi confrontandosi con i grandi maestri.
Il progetto dunque rappresenta una duplice opportunità, di formazione e ricerca per un nucleo di artisti che si cimenteranno con la creazione di una scrittura scenica lavorando (anche) sull’idea di una composizione collettiva e sulla possibilità di reinventare e elaborare codici e linguaggi per farli meglio aderire all’opera e farla rivivere attraverso una propria poetica. E per gli studenti che avranno occasione di seguire le fasi di un allestimento dalla preparazione iniziale fino alla rappresentazione, affrontando insieme agli artisti un viaggio dietro le quinte.
Gli ateliers
Traendo spunto da “Six Memos for the Next Millennium” dell’autore de “Le città invisibili”, Alessandro Serra ha elaborato un programma formativo articolato in Ateliers, ciascuno dedicato all’approfondimento di specifiche discipline, come la danza e il movimento (con Chiara Michelini) quindi l’espressione corporea, ovvero la musica e il canto, l’uso della voce e la coralità (con Bruno De Franceschi) per approdare alla composizione e alla scrittura scenica, quindi all’ipotesi di una mise en scène sotto la guida di Alessandro Serra.
Nello spirito degli antichi artisti (e artigiani) che andavano ”a bottega” dai maestri per apprendere tecniche e segreti, e far pratica della propria arte o mestiere, così nei laboratori gli allievi potranno misurarsi e sperimentare, ma anche ritrovare l’armonia fondamentale tra mente e corpo, tra parole e gesto, esercitando la propria immaginazione.
Tra studio e pratica
E alla “pratica teatrale” si affianca necessariamente la “teoria” perché a fronte di una nuova estetica occorre una consapevolezza derivante dalla conoscenza e dalla capacità di decodificare i nuovi linguaggi della scena: il teatro è l’arte della polis, il luogo del dibattito e del confronto su temi cruciali, ma nell’arte la forma è parte inscindibile dell’opera, ne definisce i contenuti oltre all’efficacia del messaggio, etica e estetica si fondono per generare una visione.
ACT comprende quindi una fase di studio e lavoro sul corpo a cura della danzatrice Chiara Michelini, raffinata performer perfezionatasi con artisti come Bruno Collinet, Michele Abbondanza, Antonella Bertoni e Leonardo Capuano per le tecniche teatrali. Una indispensabile “accordatura” per sviluppare un “corpo scenico”, prezioso strumento espressivo, per affinarne la sensibilità: «il corpo è un mormorio duttile e teso», ricorda Alessandro Serra, e occorre «allenarsi all’ascolto delle correnti che lo attraversano, rivolgersi a ciò che non è immediatamente visibile e liberare lo sguardo… praticare allucinazioni e danzare con i fantasmi», per renderlo «strumento poetico di lettura e riscrittura della realtà», fino a «dis-crearsi per divenire materia duttile: forma vuota capace di accogliere un’altra vita, un’altra storia».
Lo studio della voce
Focus su “Corpo Vocale, Voce Corporale” nell’Atelier condotto da Bruno De Franceschi, compositore e direttore d’orchestra, autore di musiche di scena e performances con una rigorosa partitura gestuale, già docente alla Scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano, che indaga sulle potenziali espressive della voce umana, anche intrecciandole ad altri codici come le arti marziali e la lingua dei segni, oltre a sperimentare il canto armonico e l’uso “teatrale” della parola cantata.
Si parte dai fondamenti – come respirazione, posture, emissioni – per studiare i timbri e il rapporto tra suono e movimento, l’intonazione, gli accordi e le dissonanze, ma anche l’intenzione e il “teatro della voce” per soffermarsi sulla struttura delle parti del coro nella tragedia greca, con un’esplorazione del grecanico, attraverso le traduzioni del poeta Salvino Nucera.
L’importanza della partitura scenica
Completa il percorso l’Atelier diretto da Alessandro Serra sulla composizione di una partitura scenica rigorosa e rispondente alle istanze della sua poetica, ma scaturita dall’incontro e dal confronto con gli attori: una intensa fase di prove finalizzate a un esito scenico che prevede una disciplina quotidiana di training e riscaldamento fisico e vocale, prima di entrare nel merito della recitazione, o meglio dell’interpretazione.
Il regista mette l’accento sulla grammatica partendo da elementi come lo spazio, le geometrie, le traiettorie, la prossemica per proseguire con la lettura, lo studio e l’analisi del testo e la “drammaturgia dell’immagine”, e ancora la coreografia, in una costruzione curata fin nel minimo dettaglio, in una idea di teatro immaginifico. Nell’architettura rigorosa e solida trova spazio anche la libertà dell’interprete, la sua capacità di invenzione, ed è nel sapiente equilibrio tra la perfezione formale e la dimensione interiore che l’opera teatrale vive e respira e riesce a toccare la mente e il cuore del pubblico.
Per gli universitari
Identico principio regola l’Atelier curato dal giornalista e critico Alessandro Toppi (direttore de Il Pickwick e La Falena, redattore di Hystrio e collaboratore di Repubblica) rivolto ai sette studenti/studentesse iscritti alla Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari (selezionati attraverso una call pubblica, su base curriculare e motivazionale) che compongono “l’Osservatorio”.
L’intero percorso sarà seguito, documentato e analizzato dagli aspiranti critici e studiosi di storia del teatro, che produrranno ciascuno/a un reportage e una breve tesi, con valore di testimonianza e riflessione sulle modalità di lavoro, sui contenuti e sulle potenzialità, sulle aspettative e sui risultati, al termine di una vera e propria full immersion in un innovativo progetto di ricerca teatrale.
Il progetto ACT del CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna è sostenuto dal MiC / Ministero della Cultura attraverso il Bando Progetti Speciali 2023 e dall’Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Autonoma della Sardegna.