Il film documentario sardo sulle launeddas in apertura al Festival Film antropologico Nordico
Le Launeddas, spesso soprannominate le “antenate delle cornamuse”, rappresentano uno strumento musicale della Sardegna con una tradizione che risale a 3000 anni fa.
Tuttavia, se non fosse stato per il lavoro di un giovane antropologo danese negli anni ’50, questo prezioso strumento sarebbe potuto cadere nell’oblio. Mercoledì 23 agosto, avrà luogo la prima mondiale del documentario in inglese intitolato ‘The Melodies Hunter’. Ossia “Il cacciatore di melodie”, che celebra il contributo di Andreas F. W. Bentzon. Questo documentario aprirà il festival del film antropologico nordico, noto come Nafa, a Copenaghen, città natale di Bentzon.
“Il giovane Bentzon ha capito subito che quest’antico strumento era a forte rischio di scomparsa” racconta Dante Olianas, regista del documentario, in un’intervista all’ANSA. Bentzon visitò l’Isola per la prima volta nel 1953, all’età di 17 anni, senza conoscere una parola di italiano e ancor meno di sardo. Da quel momento nacque la sua passione per le Launeddas, scoperte casualmente durante i suoi viaggi nei paesini del centro Sardegna.
“La musica delle Launenddas è basata interamente sullo sviluppo del numero 3, in modo quasi ossessivo. Nel ritmo, nella melodia e nel ciclo ritmico. Si rifà ai tre elementi della magia e la trilogia è un simbolo importante anche per la religione cattolica. Tutto questo lo sappiamo grazie a Bentzon, che ha trascritto e analizzato con precisione tutte le sonate” ha aggiunto Olianas, fondatore dell’associazione culturale ‘Iscandula’, produttrice del film e attiva da anni nella preservazione e diffusione dell’uso delle Launeddas, simbolo della Sardegna.
La proiezione, seguita da una esibizione di musica dal vivo, si terrà alle 13 presso il dipartimento di antropologia all’università di Copenaghen. L’evento è organizzato dall’Istituto di Cultura Italiana a Copenaghen in collaborazione con Incantos, l’associazione di sardi in Danimarca, ed è patrocinato dal Ministero della Cultura, dalla Regione Sardegna e dalla Fondazione di Sardegna. Per l’occasione, saranno presenti l’ambasciatore d’Italia in Danimarca, Stefania Rosini, il direttore dell’Istituto di Cultura, Raffaello Barbieri, insieme a colleghi, amici e parenti dell’antropologo, che è prematuramente scomparso nel 1971.
L’eredità di Bentzon si manifesta nella rinascita della popolarità delle Launeddas tra le nuove generazioni: “Saranno presenti inoltre giovani interessati a questo argomento, sia giovani sardi residenti in Danimarca, che giovani venuti appositamente dalla Sardegna” ha concluso il regista Olianas.