I cambiamenti climatici minacciano i cittadini delle coste europee

Le regioni costiere d’Europa rappresentano un fondamento economico cruciale per il continente, ma il loro futuro è minacciato da cambiamenti climatici che rischiano di comprometterne la resilienza. Il 40% della popolazione dell’Unione Europea risiede entro una distanza di 50 km dal mare. Queste regioni marittime generano quasi il 40% del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’UE e sorreggono il 75% del volume del commercio estero dell’Unione.

Tuttavia, il prezzo pagato per questa vitalità economica è stato pesante sull’ambiente circostante. Attività quali il trasporto marittimo, lo sfruttamento delle risorse, il turismo, le energie rinnovabili e la pesca hanno esercitato pressioni significative sulle aree marine e costiere. Copernicus evidenzia come queste pressioni, dovute ai cambiamenti climatici, siano state avvertite in molte regioni costiere europee, portando a perdita di habitat, inquinamento e accelerazione dell’erosione delle coste.

La situazione attuale di deterioramento mette in serio pericolo la sostenibilità a lungo termine delle aree costiere. Di conseguenza, la gestione di queste regioni deve essere condotta con un equilibrio tra gli interessi legati allo sviluppo umano e la necessità di preservare ecosistemi costieri robusti e capaci di resistere agli impatti ambientali.

La situazione in Italia non è meno preoccupante. L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha rivelato che ben 1,3 milioni di italiani vivono in zone ad alto rischio di frane, mentre 6.818.375 persone (11,5% della popolazione) sono a rischio di alluvioni in un contesto di pericolosità idraulica media. Le regioni più colpite da queste minacce naturali sono l’Emilia-Romagna, la Toscana, la Campania, il Veneto, la Lombardia e la Liguria.

Un’analisi dettagliata mostra che su oltre 14,5 milioni di edifici presenti in Italia, ben 565.548 (corrispondenti al 3,9% del totale) si trovano in aree ad alto o molto alto rischio di frane. Ulteriori 1.549.759 edifici (pari al 10,7% del totale) sono localizzati in aree potenzialmente allagabili in uno scenario di pericolosità media.

About Fabrizio Doneddu

Nato in Gallura, cresciuto nel Sarrabus e fuori sede a Cagliari. Studente, a tempo perso, in Scienze della Comunicazione

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