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Finalmente l’alba: la recensione del film in concorso a Venezia

Cast stellare per Finalmente l’alba: Lily James, Joe Keery e Willem Dafoe nel nuovo lungometraggio di Saverio Costanzo

Finalmente l’alba, ultima opera del regista Saverio Costanzo che resta sulle proprie orme, esplorando temi complessi attraverso una narrazione poetica e stratificata.

Finalmente l’Alba trova la sua ambientazione nell’Italia degli anni ’50 e va a seguire la storia di una giovane donna, Mimosa, che si trova catapultata nel mondo glamour e scintillante del cinema. Mimosa, interpretata con grande sensibilità e profondità da Rebecca Antonaci, è un personaggio che incarna con candore l’innocenza, la curiosità e il desiderio della scoperta. La Antonaci offre al pubblico un punto di vista originale sulla crescita personale e il passaggio all’età adulta.

Il film propone un affascinante e impeccabile ricostruzione storica, con scenografie e  costumi fedeli all’atmosfera dell’epoca.

Costanzo utilizza una fotografia ricca di giochi di luce suggestivi e misurati sui personaggi, strumento di lettura e metro di misura delle emozioni che questi provano. Ma anche una fotografia di per sé nostalgica, che rende ciascuna scena visivamente affascinante e immersiva.

Punto di forza della pellicola è senza alcun dubbio quello di saper tenere insieme il racconto individuale della protagonista con il suo contesto storico più ampio. Lo spettatore viene quindi messo facilmente al corrente delle dinamiche sociali e culturali dell’Italia del dopoguerra. Il cast di supporto è composto da attori di, a dir poco, di grande calibro, come Lily James, Joe Keery, Alba Rohrwacher e Willem Dafoe. Questo contribuiscono a creare una coralità di personaggi significativi, memorabili e ben delineati.

Costanzo, con la sua regia, realizza l’intera opera con una delicatezza che permette al pubblico di essere coinvolto anche nei momenti più intimi del racconto, che raggiunge una  carica emotiva ancora più intensa grazie anche alla colonna sonora, evocativa e ben integrata nella narrazione.Finalmente l’alba porta lo spettatore a riflettere sulla crescita personale, sui percorsi che portano al cambiamento e sul significato dell’identità. Costanzo e il suo cast possiedono la maestria del saper raccontare una storia profondamente umana, realizzando un’opera imperdibile del nostro attuale panorama cinematografico.

About Salvatore Uccheddu

Classe 1989. Appassionato cinefilo a 360°, degustatore di birre e di pizze. Amante dei bei film, ma anche di quelli brutti, davvero brutti. Si è cimentato come regista in lavori discutibile fattura. Irriducibile cacciatore di interviste agli addetti ai lavori della settima arte.

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