Uno studio rivela l’impatto globale delle specie invasive: responsabili del 60% delle estinzioni
“Le specie aliene invasive hanno giocato un ruolo chiave nel 60% delle estinzioni globali di animali e piante, e l’unico fattore determinante nel 16% dei casi. Almeno 218 specie aliene invasive sono state responsabili di oltre 1.200 estinzioni locali”. Lo rileva nuovo importante rapporto della Piattaforma intergovernativa sulla biodiversità e i servizi ecosistemici (Ipbes), riunito sotto l’egida dell’Onu, secondo cui l’85% degli impatti delle invasioni biologiche sulle specie autoctone sono negativi. Esempi di tali impatti includono i modi in cui i castori nordamericani (Castor canadensis) e le ostriche del Pacifico (Magallana gigas) modificano gli ecosistemi trasformando gli habitat, spesso con gravi conseguenze per le specie autoctone.
Un team di 86 ricercatori provenienti da 49 Paesi ha pubblicato una valutazione quadriennale dell’impatto globale di circa 3500 specie invasive, scoprendo che il costo economico della loro diffusione ammonta ad almeno 423 miliardi di dollari l’anno (392 miliardi di euro) e che questi “invasori” svolgono un ruolo chiave nel 60% delle estinzioni di piante e animali conosciuti.
I danni economici della diffusione nel mondo delle specie invasive è quadruplicato ogni decennio dal 1970 e si prevede che l’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico favorisca ulteriormente la loro espansione. Il problema, quindi, “è destinato a peggiorare notevolmente”, ha spiegato l’ecologista Helen Roy, co-presidente della piattaforma intergovernativa delle Nazioni unite sulla biodiversità e i servizi ecosistemici (Ipbes).
Le specie invasive sono piante o animali, spesso introdotte deliberatamente e non dall’attività umana, che si insediano in un nuovo ambiente con effetti deleteri, dalla competizione con la fauna selvatica autoctona, al danneggiamento delle infrastrutture, fino alla minaccia per la salute e i mezzi di sussistenza dell’uomo.