Quattro appuntamenti cinematografici con la rassegna Kentzeboghes
A Quartu arriva la rassegna Kentzeboghes che tra settembre e ottobre proporrà con ingresso gratuito agli spettatori corti e lungometraggi d’autore. L’iniziativa si inserisce nel programma “Quartu Estate 2023 – Ripensare la e le città – attività culturali, spettacoli e arte” finanziato dal Comune di Quartu Sant’Elena e tra le attività della sesta edizione del premio Kentzeboghes. I lavori realizzati mettono a confronto film che affrontano tematiche differenti, evidenziando l’importanza della promozione delle lingue minoritarie.
Si parte mercoledì 13 settembre alle 19.30 nella Sala 4 Mori del Centro servizi Flumini con i cortometraggi “12 aprile” e “Arrivano i venusiani” di Antonello Deidda e “Santamaria” di Andrea Deidda. L’appuntamento successivo sarà martedì 26 settembre alle 19 nella sala dell’Affresco all’ex convento dei Cappuccini con la proiezione del documentario “Guai ai vinti – pane e amianto” di Paolo Carboni. Nello stesso luogo mercoledì 27 settembre alle ore 19, ci saranno i cortometraggi sardi di animazione “Faulas” di Michela Anedda, “L’Albero del riccio” di Chiara Sulis e Juan Carlos Concha, “Un fenicottero chiamato Tango” di Antonella Arca. La rassegna chiuderà venerdì 13 ottobre nella sala Lena Cinus dell’associazione Arcoiris di Quartu. In programma alle 19 la proiezione del documentario ‘Ndoto Ya Samira – Il sogno di Samira’ del regista Nino Tropiano.
I film
“12 aprile” di Antonello Deidda è un cortometraggio che mette insieme due giornate importanti della vita del capoluogo della Sardegna. Il 12 aprile 1970, dove il Cagliari vinse lo scudetto e il 12 aprile 2020 che segna l’avvio del lockdown a causa della pandemia. “Arrivano i Venusiani” di Antonello Deidda ci porta invece nei primi anni Settanta quando sulla spiaggia di Giorgino quattro amici giocano a scialandrone sotto l’ombrellone. Dalla radiolina si sente una voce che annuncia l’arrivo dei venusiani a Cagliari. La notizia è data dalla redazione di un giornale dove Mandrake, anziano e oscuro giornalista, e Diabolik, giovane e scafato antennista, mettono a punto una truffa. Ma l’annuncio dell’arrivo degli extra-terrestri causerà non pochi problemi ai due truffatori, segretamente spiati.
“Santamaria” di Andrea Deidda racconta la storia vera di un giovane di Seui che negli anni d’oro della boxe, trasferitosi a Cagliari, si prepara al primo incontro della sua carriera. La scalata all’Olimpo del pugilato inizia sul ring di un piccolo paese dove verrà notata la potenza dei sogni di un boxeur ragazzino. “Guai ai Vinti” di Paolo Carboni è la cronaca di una battaglia sociale messa in atto da un’associazione di operai che sono stati esposti all’amianto di Ottana (Nuoro). È un docufilm che racconta in forma diretta il degrado ambientale prodotto dall’industria e le vicende umane e sociali relative alle malattie contratte a Ottana.
Altri titoli
“Faulas” di Michela Anedda è una serie animata in stop motion che rielabora in modo giocoso e ironico le filastrocche della tradizione popolare. I protagonisti sono sempre i bambini, spesso distratti, pasticcioni e vivaci. La storia si conclude con una morale, suggerita dalla voce narrante. All’interno di Faulas sono presenti 3 corti animati fra cui “Giu con Giuali”, narrato interamente da una voice off in sardo campidanese. “L’albero del riccio” di Chiara Sulis e Juan Carlos Concha è un corto animato che si basa su un racconto contenuto nella famosa lettera di Gramsci al figlio, del 22 febbraio 1932. Nell’albero del riccio si racconta un episodio cui il politico-filosofo assistette e che ha per protagonista una famiglia di ricci. L’aneddoto ci fa sapere che i piccoli porcospini hanno un grande ingegno.
“Un fenicottero chiamato tango” di Antonella Arca narra di un fenicottero che è costretto a vivere una vita da Flamenco. Le vicissitudini del protagonista ci accompagnano in un viaggio in Sardegna che, insieme ad altri personaggi, lo aiuteranno alla ricerca del suo posto nel mondo. ‘Ndoto Ya Samira – Il sogno di Samira’ di Nino Tropiano. Nel film il regista racconta (in lingua swaili, con sottotitoli in italiano) una storia di formazione e di emancipazione femminile che vede protagonista Samira. Lei è una giovane donna originaria di Nungwi, un villaggio di pescatori situato nell’isola di Zanzibar.