Il ritorno di Paolo Nutini con il nuovo album “Last night in bittersweet“, a distanza di 8 anni dal precedente, ha rappresentato una piacevole sorpresa.
Oggi parliamo del nuovo e quarto album di Paolo Nutini, “Last night in bittersweet”. Dopo otto anni di silenzio, il cantautore scozzese è tornato con un lavoro ambizioso e di grande spessore. L’album è stato accolto molto bene dalla critica e dal pubblico, e ha scalato le classifiche di tutto il mondo.
“Last night in bittersweet” è un album che esplora una vasta gamma di emozioni, dall’amore alla perdita, dalla gioia alla rabbia. Nutini ha un dono speciale per scrivere testi che toccano le corde del cuore, e in questo album non fa eccezione. Musicalmente, l’album è un mix di generi, dal rock al soul al blues. Nutini si diverte a sperimentare con diversi stili, e il risultato è un sound fresco e originale.
Tra i brani più riusciti dell’album ci sono “Through the echoes”, un inno alla speranza e alla resilienza, “Acid eyes“, una ballad intensa e coinvolgente, e “Take me, take mine“, un brano rock potente e trascinante. “Last night in bittersweet” è un album che ha tutto per piacere ai fan di Paolo Nutini e a chi ama la musica di qualità. L’album è stato registrato in vari studi in Scozia, Inghilterra e Stati Uniti. Nutini ha lavorato con il produttore Adam Greenspan, che ha anche prodotto il suo album precedente, “Caustic Love” (2014). È un lavoro maturo e raffinato, che rappresenta un nuovo capitolo importante nella carriera dell’artista.
La recensione del quarto disco dell’artista nel podcast di oggi a cura di Federico Beltrami.