Durante il Festival Letterario Stràngius, che aveva come sottotema del giorno Messi al bando tra giustizia e carcere, l’autore ed ex membro delle brigate rosse Paolo Persichetti ha presentato i suoi libri.
La polizia della storia: la trama
La storia delle Brigate rosse e del rapimento Moro, avvenuta nella primavera del 1978, è disseminata di ipotesi che cercano di spiegare quanto accaduto con gli argomenti più improbabili. Questi riguardano il coinvolgimento dei servizi segreti e la complicità di Stati stranieri alla mistificazione dei fatti.
Paolo Persichetti, ricercatore di storia, da anni porta avanti un’accurata indagine volta a fornire una ricostruzione affidabile e coerente degli eventi. Avvalendosi degli strumenti della ricerca storica – il vaglio degli archivi, la raccolta delle testimonianze e un lavoro ostinato – Persichetti ha via via smontato le narrazioni complottiste e messo in luce le numerose lacune delle commissioni parlamentari che si sono occupate del tema.
Esilio e castigo. Retroscena di un’estradizione: la trama
Scritto in prigione e pubblicato per la prima volta in Francia, questo libro è la rappresentazione fedele di un caso di ingiustizia esemplare e costituisce uno stimolo efficace per la ripresa del dibattito sugli avvenimenti di quegli anni cruciali, al di là delle sciocchezze reticenti e delle turpitudini interessate che la vulgata ufficiale continua ad accreditare.
Detenuto nel carcere di Viterbo, l’autore sviluppa qui una critica rabbiosa della procedura penale, di cui è divenuto ostaggio. Attraverso l’analisi della ‘democrazia giudiziaria’ e della ‘giudiziarizzazione’ dello spazio pubblico, Paolo Persichetti presenta una riflessione incalzante su problemi non risolti della società italiana, risalenti agli anni ’70, e che avevano già allora disvelato la natura classista e persecutoria delle istituzioni e le gravi responsabilità di una certa ‘sinistra’.
La requisitoria dell’autore è di un’attualità scottante, in un’epoca in cui lo stato d’eccezione tende a imporsi nello spazio giudiziario europeo e, più in generale, a livello internazionale. «La cella addosso a Paolo Persichetti è saldata con la fiamma fredda del rancore. Prima il raggiro, la truffa di una finta accusa per poterlo estradare, e la complicità dei funzionari che si sono prestati a trafugare un corpo in libertà per consegnarlo ai carcerieri. Poi la penitenza di scontare pene per le rivolte politiche del 1900 […].
Rancori: in Italia non si perdona l’azione di chi andò allo sbaraglio senza alcun tornaconto personale. Chiamano volentieri terrorismo qualunque azione non abbia un riscontro economico. Da noi si perdona tutto, purché commesso per arricchimento […]. Incomprensibile e perciò imperdonabile è la generazione politica della quale Paolo Persichetti è stato uno degli ultimi iscritti, il più giovane dei noialtri di allora».
Biografia di Paolo Persichetti
Paolo Persichetti è un saggista ed ex membro delle Brigate Rosse, operativo durante gli anni 80. Dopo un primo arresto, un processo finito con l’assoluzione in primo grado e una condanna in contumacia in secondo grado, è stato estradato in Italia dalla Francia nel 2002.
È stato condannato a 22 anni di carcere per concorso morale nell’omicidio del generale Licio Giorgieri, ma verrà scarcerato definitivamente nel 2014 dopo essere stato in semilibertà dal 2008. Ha inoltre scritto su numerose testate e pubblicato diversi scritti, tra cui “Liberazione” e “Gli Altri”. Attualmente collabora con “Il Manifesto”, “Il Garantista” e “Il Dubbio”. In rete, cura il blog “Insorgenz”.