ascai digital award 2023

Una comunicazione sempre più digital: ASCAI Media Awards 2023

Oltre cento manager di grandi imprese italiane rivelano come I media digitali abbiano dato vita a nuove e più efficaci modalità di partecipazione delle persone sul posto di lavoro, grazie a una connettività permanente e a una maggiore informalità.

E’ una comunicazione più dinamica, aperta al cambiamento e alla partecipazione quella tra azienda e dipendenti che emerge dalla nuova indagine di Ascai, l’Associazione dei comunicatori d’impresa ed Mg Research, presentata oggi nella splendida cornice del Complesso Eni Gazometro di Roma Ostiense in occasione della IX edizione di ComunicaImpresa. A confermarlo sono le opinioni di oltre cento comunicatori di grandi aziende italiane intervistati per comprendere come stia evolvendo il sistema di relazioni sul posto di lavoro in rapporto a uno scenario mediatico in costante evoluzione.

Media d’impresa e dimensione mobile della comunicazione 

Le interviste condotte da Ascai mettono in luce un incremento esponenziale di strumenti mobili nella comunicazione all’interno dell’azienda e conferma il trend ormai consolidato di una decisa contrazione dei prodotti editoriali, sia nella versione a stampa che digitale. Cresce dunque l’apprezzamento verso le App e i social media aziendali, seguiti da podcast e audiovisivi, grazie alla larga sperimentazione favorita più recentemente da forme di lavoro a distanza. Più prudente resta la valutazione di sviluppo del digitale di nuova generazione, rappresentato dall’intelligenza artificiale, dal gaming e, in misura di gran lunga inferiore, dal metaverso.

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Una spinta alla partecipazione

Sebbene non manchino momenti di socializzazione diretta, come gli eventi aziendali e i
meeting interni, più recentemente frenati dalla lunga fase di emergenza pandemica, modalità
e tempi dei flussi informativi scanditi dai media digitali regolano ormai le dinamiche di
relazione, che tendono a unire di più le persone tra loro e all’azienda, anche bypassando i
presidi storici della comunicazione.

In questo modo le imprese italiane stanno dimostrando di saper favorire al loro interno il
dialogo e le relazioni, con linguaggi “naturali”, sintetici e diretti, tendenti spesso a far
prevalere la dimensione personale su quella professionale, allontanando così dubbi e timori
che le nuove tecnologie possano soppiantare i rapporti sociali moltiplicando gli scambi
quotidiani.

Connettività permanente e informalità

E’ così cambiato il concetto stesso di partecipazione tra le persone e delle persone con
l’azienda. Un’azienda non più tradizionalmente centrata sulla vicinanza e sul coinvolgimento
fisico. Al suo posto, una sorta di legame virtuale, in cui la distanza è soppiantata dalla
connettività permanente e dall’informalità, facendo uscire il concetto di lontananza dal
vocabolario comunicativo. Una prospettiva che imporrà tuttavia di progettate nuove modalità
partecipative sul posto di lavoro.

Aziende più ‘social’ ma con nuove competenze comunicative

Lo scenario fotografato dall’indagine evidenzia anche l’emersione di nuovi processi di
creazione d’identità attraverso i media digitali. I social media, e soprattutto le nuove
tecnologie virtuali e immersive, stanno configurando una socialità nuova che sarà
difficilmente gestibile con i parametri storici fin qui adottati.

Tuttavia, solo una buona capacità di utilizzo professionale dei nuovi media, basata su
valori, conoscenze e disponibilità – così come è stato per la comunicazione analogica e
tradizionale – potrà continuare a stimolare energicamente quella dimensione emotiva e
cognitiva del lavoratore che è alla base della creazione del senso di appartenenza
all’azienda e di partecipazione attiva alla vita aziendale.

Le priorità dei comunicatori

In questo progetto di trasformazione la formazione dei comunicatori avrà un ruolo
fondamentale
per assicurare competenze aggiornate e per sperimentare nuove forme di
dialogo e di linguaggi rispondenti a uno scenario inedito.

Al pari della formazione, ai primissimi posti delle priorità strategiche elencate dai
comunicatori non potevano certo mancare due attività fondamentali, come la misurazione
dell’efficacia della comunicazione e l’ascolto strutturato, a conferma di una triade naturale
(ascolto, verifico, apprendo), essenziale per lo sviluppo e la gestione dell’attività in contesti
complessi.

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