Rassegna dedicata alla musica contemporanea con un ricco cartellone che prevede artisti nazionali e internazionali
Sandro Mungianu, presidente del Festival Spaziomusca, presenta la 42° edizione dedicata alla musica contemporanea con un ricco cartellone che prevede artisti nazionali e internazionali, ci sarà anche la consueta attenzione alla Sardegna. Al Ghetto di Cagliari padroneggia il tema dell’Echoic Memory, la memoria ecoica. Gli artisti: Joo Won Park, Giulio Colangelo, Cesare Saldicco Nicolas Thirion, Juliette Tixier, Valentine Leboucher, Carolina Lidia Fracchi, Sandro Mungianu, Walter Prati, Fabrizio Casti, Theocharis Papatrechas, Danilo Casti, Gabriele Marangoni, Nicola e Raffaele Bertolini, Roberto Zanata, Miguel Àngel Berbis e Jacopo Foschi.
“Abbiamo scelto il tema della “memoria ecoica” -afferma Sandro Mungianu-, un sottosistema di quella sensoriale a breve termine che memorizza per un tempo limitato le informazioni uditive. Inoltre è molto utilizzata negli approfondimenti che riguardano il campo della musica. La musica, in particolare, è interpretata dal cervello attraverso piccoli sistemi di Echoic Memory come se fossero dei buffer uditivi temporanei che assumono una funzione importante nella percezione delle melodie e del suono”.
Programma variegato e ricco di proposte
Nel corso della 42° edizione, L’Associazione Spaziomusica continua la sua esplorazione. Il fulcro saranno le nuove tecnologie audio-video, quali le installazioni multimediali e tutte le arti performative di nuova progettazione. Saranno tantissime le prime produzioni assolute e i nomi prestigiosi del panorama della musica contemporanea ospiti del Ghetto di Cagliari. Il Festival è realizzato con il contributo del Mic, della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Cagliari, in collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari.
“Le proposte della manifestazione arrivano principalmente da due canali -continua Mungianu-, il primo è quello della comunicazione tra Festival, per questo motivo noi abbiamo la possibilità di avere diversi contatti con realtà italiane ed europee. Il secondo è quello dello studio nel senso che facciamo riferimento a docenti del conservatorio, conosciamo la didatica, grazie a questi strumenti, per i nostri studenti, Spaziomusica diventa uno dei primi palcoscenici dove sperimentare le loro esecuzioni”.