Domani 12 ottobre l’inaugurazione in anteprima per la Social Gallery della mostra fotografica “Dall’alto del mio cielo” dell’artista Giusy Calia. L’esposizione sarà visibile dal martedì al sabato (ore 17.00/20.00) fino al 26 ottobre ’23.
Dopo i precedenti successi negli spazi della Social Gallery un nuovo straordinario evento con protagonista l’artista Giusy Calia.
Scrive la curatrice Giusy Calia: “Si focalizza sul concetto del distacco emotivo e sulla fascinazione del corpo femminile con l’obiettivo di sondare le fragilità esistenziali, quelle più radicate e pervasive nel substrato dell’animo umano. Quel distacco che è sinonimo di abbandono dove il passato è ormai irrimediabilmente perduto e il futuro mai avrà un volto.
Giusy Calia nasce a Nuoro nel 1971. Laureata lettere e in filosofia è dottore di ricerca in letterature comparate presso l’Università degli studi di Siena. Cultore della Materia in Filosofia Estetica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Sassari, ha conseguito un Master in Fotografia e partecipato ad un corso intensivo presso la New York Academy. Attualmente collabora con la cattedra di Estetica dell’Università degli Studi di Sassari. Inoltre è specializzata in Ipnosi Regressivae a breve conseguirà la Laurea in Psicologia.
Sul filo della memoria prospettive inconsuete si aprono ai nostri occhi. Il mondo visto dall’alto di Giusy Calia è fatto di ruderi di archeologia industriale, di saline prosciugate e dighe abbandonate dove è l’acqua l’elemento unificante di un dialogo che si snoda all’infinito. Acqua come elemento di purificazione, come principio primordiale da cui tutto nasce.
Come simbolo di purezza e rinascita spirituale, per svelare la natura più intima delle cose e rivelare uno sguardo introspettivo ed esclusivo. Perché l’acqua è la costante incontrastata del percorso artistico di Giusy Calia che le consente di estendere lo sguardo una visione altra della realtà. Quella visione soggettiva che in quest’ultimo progetto acquisisce con l’ausilio di un drone.
L’artista costruisce articolati set fotografici, che restituisce concepiti come tagli cinematografici a volo d’uccello, luoghi fisici dalla valenza psichica, spazi che delimitano, definiscono e separano, abitati da fantasmi della memoria che aleggiano in un lento fluire dove morte e rinascita prendono forma. La componente onirica di ascendenza romantica avvolge e coinvolge.