Ai microfoni di UnicaRadio Alberto Vasquez Rigo, il disegnatore del film d’animazione Psiconautas: The Forgotten Children
In occasione della XII edizione del Festival della letteratura per ragazzi Tutte Storie “Chì c’è c’è” è stata proiettata la pellicola d’animazione Psiconautas: The Forgotten Children.
La trama del film
Il film narra lo svolgersi della vita in un’isola al centro di una grave crisi ecologica. Attraverso “il linguaggio universale del disegno” prendono vita personaggi antropomorfi che agiscono e reagiscono secondo le proprie possibilità, ad una realtà ecologicamente ed economicamente distrutta. In questo difficile contesto, prendendo anche spunto da quanto avvenne nella regione della Galizia in Spagna, si affaccia anche la droga in tutte le sue forme, anche le più nascoste.
Incontriamo il giovane disegnatore al Centro Culturale Cultina, una delle sedi dell’evento. Ci racconta che la scelta di utilizzare per i personaggi forme antropomorfe nasce dall’esigenza di non volerli legare ad alcun tipo di cultura. “Sono personaggi- spiega l’autore – senza tempo e luogo per sottolineare come le problematiche ambientali, come l’esplosione di una fabbrica, possano influire su altri aspetti della società”.
“Il film-continua l’artista- è una metafora dell’adolescenza di tre amici che vogliono scappare dall’isola per avere un futuro migliore. A questa storia si intrecciano le vite dei personaggi sebbene il vero personaggio sia l’isola”.
Si tratta di una pellicola che si presta ad una valutazione secondo diverse visione prospettiche. Ad ogni modo, sono particolarmente interessanti i profili psicologici degli Psiconautas.
Gli Psiconautas: The forgotten children
Birdboy, uno dei personaggi principali sfugge, a causa della morte dei genitori, in particolare del padre, alle gelide mura del Faro in cui vive assumendo massicce dosi di stupefacenti.
Il suo fornitore, è come lui un bambino dimenticato, che subisce un rapporto simbiotico con una madre terribile, malata e costretta in un letto di morte. Il sostegno per questa madre sono le droghe ed il figlio che si impegna a procurargliele per lenire il suo dolore.
Altre due avvincenti psiconautas sono Dinky e Sandra. Dinky è l’unica della sua famiglia ad essere consapevole della realtà che la circonda. Dinky la rifiuta cosi come non accetta in modo categorico i consigli dei genitori di assumere le pillole contro l’ansia a causa della insopportabile realtà. Lei, al contrario dei suoi genitori, non vuole adeguarsi alla realtà. Vuole vivere in un mondo migliore e decide di intraprendere con la sua amica Sandra ed un altro amichetto un pericoloso viaggio per raggiungerlo.
Sandra sembra avere dei problemi mentali. Vive pulsioni omicide anche nei confronti delle persone che ama. In realtà, Sandra non ha problemi mentali ma un blocco evolutivo dovuto alla mancanza di consapevolezza della radice di quelle pulsioni. Quei sentimenti omicidi o le voci che le instillano di fare brutte cose, come se fossero altro da sé, sono solo il frutto di un’altra rabbia non riconosciuta. Un sentimento per fatti visti o vissuti da cui si deve proteggere slegandoli dalla memoria. Ma la sua rabbia preme per essere riconosciuta e si materializza nei modi più disparati affinché si possa prenderne consapevolezza per farla evolvere in nuova energia più positiva.
Uno degli aspetti che caratterizzano la nostra epoca, a parere di chi scrive, è la mancanza di consapevolezza e, dunque di coscienza, che spesso contribuisce alla creazione di un mondo terribile come quello rappresentato dall’isola.