Uno studio condotto presso l’Università di Vienna ha messo a dura prova la capacità di emozionare dell’IA. L’esperimento ha coinvolto un piccolo gruppo di partecipanti, i quali sono stati interrogati sulle emozioni evocate dalla visione di due illustrazioni: la prima realizzata a mano da un artista umano, la seconda generata tramite un semplice algoritmo
Negli ultimi anni, l’avanzamento della tecnologia ha portato all’ampia diffusione dell’intelligenza artificiale nelle nostre vite quotidiane. Questa rivoluzione ha coinvolto diversi settori, inclusa l’arte, dove gli algoritmi consentono ai processori di creare opere sempre più complesse e dettagliate. Tramite alcuni algoritmi, i processori sono in grado di produrre opere d’arte generativa sempre più complesse e dettagliate. Uno studio di alcuni ricercatori dell’Università di Vienna ha esplorato la percezione e le risposte emotive di alcune persone di fronte ad opere d’arte generato dall’intelligenza artificiale.
L’esperimento
Per svolgere questo esperimento, i ricercatori hanno utilizzato due immagini particolarmente astratte, molto simili a QR Code. La prima realizzata da un artista umano, incaricato di infondere emotività nel suo lavoro. La seconda generata da un’intelligenza artificiale mediante un semplice algoritmo. Il cervello ha reagito in modo simile sia di fronte all’opera manuale che a quella generata artificialmente, permettendo agli intervistati di percepire l’intenzionalità dell’artista e l’espressione emotiva in entrambe le opere, nonostante la consapevolezza di trovarsi di fronte al lavoro di un computer.
Nel corso dell’esperimento, gli studiosi hanno informato metà dei partecipanti sull’origine umana o artificiale delle opere d’arte. L’altra metà, invece, ha ricevuto le indicazioni contrarie. Successivamente, i partecipanti hanno compilato questionari esprimendo le emozioni suscitate dalle opere, il sentimento provato e se avessero percepito un’intenzionalità nell’autore. Il risultato è stato sorprendente: quasi tutti i partecipanti hanno dichiarato di aver provato emozioni di fronte ad entrambe le opere. Nonostante le emozioni più intense siano state associate all’opera dell’artista umano, questo fenomeno è emerso anche quando le persone credevano erroneamente che l’opera fosse stata creata da un computer.
Conclusioni
Lo studio dimostra in modo convincente che i partecipanti hanno riportato esperienze emotive e attribuito intenzioni alle opere d’arte, indipendentemente dalla loro origine. Questi resoconti sfidano l’idea che l’arte creata con l’intelligenza artificiale non possa evocare elementi emotivi e intenzionali umani, almeno dal punto di vista del reale coinvolgimento emotivo e delle relazioni personali dello spettatore. Tuttavia, l’origine delle opere influenzava la valutazione e la natura delle esperienze emotive degli spettatori, con le opere umane che suscitavano reazioni più intense e con i partecipanti che spesso riuscivano a riconoscere le emozioni intese dagli artisti umani.