L’Italia non ha ancora preso una posizione definitiva sull’abolizione del cambio dell’ora, ma il governo ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere le opinioni dei cittadini.
Il 29 ottobre 2023, nella notte tra sabato e domenica, tornerà in vigore l’ora solare in Italia. Le lancette degli orologi dovranno essere spostate indietro di un’ora, da 3 a 2 di notte. Ad oggi, l’Italia non ha ancora preso una posizione definitiva sull’abolizione del cambio dell’ora. Il Parlamento Europeo ha votato a favore dell’abolizione, che dovrebbe avvenire entro il 2026. Tuttavia, la decisione finale spetta ai singoli Stati membri.
I pro e i contro dell’abolizione
I sostenitori dell’abolizione del cambio dell’ora sostengono che sia una misura inutile e dannosa per la salute. Il sistema dell’orario legale, infatti, può causare disturbi del sonno, mal di testa, aumento dell’incidenza di incidenti stradali e ferroviari.
I contrari all’abolizione, invece, sostengono che sia una misura utile per risparmiare energia e sfruttare al meglio la luce del sole.
Il cambio dell’ora può causare disturbi del sonno, come sonnolenza diurna, difficoltà ad addormentarsi e insonnia. Questi disturbi sono causati dalla perturbazione dei ritmi circadiani, che sono i meccanismi interni che regolano il ciclo sonno-veglia. Il cambio di un’ora può infatti portare a un ritardo nella fase del sonno, con conseguente sonnolenza diurna. Inoltre, può essere più difficile addormentarsi la notte dopo il cambio dell’ora.
La posizione dell’Italia
Il Governo italiano ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere le opinioni dei cittadini sull’abolizione del cambio dell’ora. La consultazione è stata aperta il 20 luglio 2023 e si concluderà il 30 settembre 2023.
I risultati della consultazione saranno presentati al Parlamento entro il 31 ottobre 2023. Il Parlamento, a sua volta, dovrà decidere se abolire l’ora legale e, in caso affermativo, quale orario adottare in maniera definitiva.
L’Italia non ha ancora preso una posizione definitiva sull’abolizione del cambio dell’ora. La decisione finale spetta al Parlamento, che dovrà tenere conto dei risultati della consultazione pubblica.