Dall’importanza delle proprie radici allo sguardo sul futuro della musica col progetto Rite, insieme a Macs Gustaffson
Famosa musicista e compositrice, Zoe Pia è un forte esempio di innovazione e tradizione, soprattutto per lo stile che usa nelle sue opere.
“La mia musica la posso descrivere come un risultato di quello che sono, ovvero sarda, attaccata alle proprie radici che però è proiettata sul futuro, curiosa della sperimentazione, alla ricerca di una connessione tra arcaico e futuro”.
Nella sua carriera lei ha girato molto per l’Italia e in Europa, promuovendo dovunque andasse la musica e la cultura della Sardegna. In queste occasioni ha suonato con tanti autori e musicisti diversi, uno tra tutti, che con cui ancora oggi collabora, Macs Gustaffson, da lei ritenuto uno dei migliori al mondo.
Con quest’ultimo ha iniziato un progetto chiamato Rite, incentrato sui rituali e sulle loro manifestazioni. “Abbiamo avuto il piacere di portare il progetto Rite, in cui mi ritrovo a essere a fianco a uno dei musicisti più importanti della scena mondiale. Questo è un viaggio verso luoghi inesplorati, zone che sono vivibili dalle persone in maniera personale. A volte sembra di essere in una navicella, piuttosto che all’interno del centro della terra, nel magma, e adesso lo porteremo allo Skopje Festival“.
Rite
Il progetto Rite ha previsto due date. La prima si è svolta durante il Pedras et Sonus Jazz Festival 2023, evento fondato dalla stessa Zoe Pia, legato alla sua Terra, ma anche alle sue tradizioni. La seconda allo Skopje Festival, in Macedonia del Nord.
“Nato per caso, è un frutto di un desiderio inconscio di affrontare tutta quella serie di possibilità che vengono dalla Sardegna, tutti i rituali, riti che la nostra Terra ci regala a partire dalle maschere tradizionali, che sono l’emblema di questo messaggio”.
Lei stessa afferma nell’intervista quanto siano importanti le nostre radici, che in qualche modo sono parte di noi. Dice: “Io credo sia fondamentale, soprattutto perché noi siamo le nostre radici, poi queste si espandono, si cresce. Si diventa persone che hanno a che fare con altri esseri umani, altri contesti. Ci si personifica, e riconoscere il proprio punto di partenza è fondamentale“.
Guardando al futuro lei afferma che ha in mente canzoni e progetti, legati ad esperienze vissute, che potrebbero dare vita a qualcosa di inedito. Qualcosa che possa in qualche modo aprire un altro capitolo della sua carriera.
“Sicuramente ho un sogno nel cassetto, nato facendo un tour a Buggerru, Nebida e Masua. Ad un certo punto ci siamo immersi sott’acqua e ho avuto come un flash che mi ha fatto nascere il desiderio di raccontare questa Sardegna che parte dalle caverne, dalle grotte. Da qui c’è questo progetto che è nella mia testa da qualche anno e sarà il prossimo fiore che sboccerà”.
Biografia
Zoe Pia, nasce a Mogoro nel 1986, e si diploma presso il Conservatorio di Cagliari, per poi proseguire con la specializzazione a Rovigo in Clarinetto Solistico, in Musica da Camera e Musica Jazz.
Nel percorso accademico e artistico è sempre stata propensa all’approfondimento e alla sperimentazione. Ha collaborato con molti artisti, esibendosi in alcuni dei migliori teatri del mondo.
Dal 2022 è attiva In Solo con clarinetto, launeddas, elettronica, campanacci e pezzi di artigianato artistico sardo che ha eseguito alla Rassegna di Musica. Inoltre è è ideatrice, coordinatrice e responsabile del progetto Little Jazz Festival. Si tratta del primo festival di jazz italiano organizzato da studenti dell’indirizzo musicale della Scuola Secondaria di I Grado dell’Istituto Comprensivo di Fiesso Umbertiano.