Uno studio rivela come le influenze sulla resilienza dei coralli, ossia la loro capacità di adattarsi e sopravvivere ai cambiamenti ambientali, sembrano essere più complesse di quanto inizialmente ipotizzato dagli scienziati.
In un recente studio pubblicato il 18 ottobre su Global Change Biology, sono emersi risultati sorprendenti riguardo a una specie di coralli comune nelle acque dei Caraibi. Questa scoperta potrebbe rivestire un ruolo fondamentale nel migliorare le strategie per proteggere i coralli dagli effetti del cambiamento climatico, come lo sbiancamento. Un team di ricerca, guidato dalla professoressa Carly Kenkel del Dornsife College of Letters, Arts and Sciences dell’USC, ha studiato il corallo stellato di montagna, Orbicella faveolata, per capire se le popolazioni in grado di sopravvivere a temperature elevate possono trasmettere questa capacità di tolleranza al calore alla loro progenie. Sorprendentemente, i risultati hanno dimostrato l’opposto. I discendenti di popolazioni meno adattate al calore hanno dimostrato una maggiore resistenza alle alte temperature rispetto a quelli provenienti da popolazioni più tolleranti.
Questi risultati sfidano la convinzione comune tra gli scienziati che se i “genitori” dei coralli possono tollerare il calore, anche i loro “figli” dovrebbe farlo. Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia globale per la sopravvivenza delle barriere coralline. L’aumento delle temperature oceaniche ha causato lo sbiancamento dei coralli, rendendoli vulnerabili e suscettibili alle malattie.
Lo studio
Lo studio aveva l’obiettivo di determinare quali coralli sono più adatti a sopportare temperature elevate. Gli scienziati hanno prelevato i gameti, cioè le cellule riproduttive, da due diverse aree della barriera corallina nelle Florida Keys. Una delle aree è situata vicino alla costa, mentre l’altra è più distante in mare aperto. I ricercatori hanno coltivato i coralli in un ambiente controllato e hanno esposto le larve a condizioni di stress termico in laboratorio. Successivamente, hanno misurato la loro sopravvivenza. La scoperta inattesa che le larve provenienti dalla popolazione meno resistente al calore hanno mostrato una maggiore sopravvivenza e meno segni di stress suggerisce che la capacità della prole di gestire il calore potrebbe essere influenzata da vari fattori, come l’esperienza passata dei genitori con lo sbiancamento o altre pressioni ambientali subite. Nonostante quanto scoperto, sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati.
Lo studio si è focalizzato su una specifica specie di corallo, e non è escluso che specie diverse possano reagire in modi diversi. Inoltre, la ricerca è stata condotta in un ambiente di laboratorio controllato, mentre numerosi fattori, oltre alla temperatura, influenzano le barriere coralline in natura. Rivelando i segreti della capacità dei coralli di resistere all’aumento delle temperature, gli scienziati potrebbero scoprire nuovi approcci per aiutare questi ecosistemi cruciali a prosperare in un mondo in costante cambiamento.