Su Mannau e Antas registrano dei dati rassicuranti per ciò che riguarda il turismo
Su Mannau e Antas promosse dai turisti. Meno affluenza di vacanzieri italiani, rispetto agli altri anni ma più turisti stranieri, soprattutto nei mesi di giugno e settembre. Per i gestori dei siti turistici di Fluminimaggiore, anche se mancano ancora gli ultimi dati ufficiali, si può già tracciare un bilancio della stagione turistica 2023.
«Una stagione, che tutto sommato, può considerarsi positiva – spiega Sabrina Spagnuolo, della coop Start Uno – anche se come presenze in lieve calo rispetto allo scorso anno, ma questo rispecchia l’andamento nazionale».
Tanti sono gli stranieri che hanno visitato i siti gestiti dalla coop fluminese, ovvero, l’area archeologica di Antas e il museo etnografico L’Antico Mulino Licheri. «Molti turisti tedeschi, spagnoli, francesi e persino americani – aggiunge Spagnuolo – Comunque per avere un quadro preciso dell’andamento della stagione, con dati certi, bisognerà attendere ancora qualche giorno».
La stagione può considerarsi positiva anche per i gestori della grotta di Su Mannau. «Più o meno si conferma l’andamento dello scorso anno – spiega Ubaldo Sanna, delle Grotte Su Mannau – con una buona presenza di stranieri. Nei mesi di luglio e agosto sono mancati i visitatori provenienti dalla Penisola. Un’assenza dovuta, purtroppo, agli alti costi del viaggio per raggiungere la Sardegna».
Tempio di Antas
Il tempio, costruito in un primo momento dall’imperatore Augusto intorno al 38 a.C., presenta un’iscrizione latina sull’epistilio. Questa, inserita successivamente, ci fa capire che il tempio subì una prima ricostruzione, datata intorno al 213 d.C. In epoca successiva, il tempio riscoperto dal generale Alberto La Marmora , nel 1838, ha subito un’altra ricostruzione, datata invece 1967. A pochi passi dal sito archeologico, sono presenti anche una necropoli e i resti di un villaggio nuragico.
Grotte di Su Mannau
Anch’esse nella zona di Fluminimaggiore, le grotte sotterranee sono state formate in tempi antichissimi da due diversi fiumi: il Placido e il Rapido. Il percorso è lungo circa 8 km, con la presenza di numerose stanze visitabili ricoperte da stalattiti, stalagmiti e cristalli di aragonite. Usate probabilmente in tempi antichi dai sacerdoti nuragici, si presuppone un collegamento con il sito di Antas.