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Su Unica Radio oggi parliamo con Luca T. Mai, musicista e compositore, sul passato e futuro della sua musica
Nel panorama musicale italiano, una figura si distingue per il suo eclettismo e la sua abilità nel deflagrare i confini della musica: Luca T. Mai, un virtuoso del sax baritono e un pioniere del suono sperimentale. Co-fondatore degli Zu, una band di difficile categorizzazione amata da fan di tutto il mondo insieme a Jacopo Battaglia e Massimo Pupillo, Mai è anche il fondatore dei Mombu, un progetto che fonde elementi percussivi africani e noise metal.
Le influenze musicali di Luca T. Mai sono tanto varie quanto profonde. Ha assimilato una vasta gamma di stili e generi. Questa diversificata formazione musicale si riflette nel suo modo di suonare il sax baritono, uno strumento caratterizzato da un suono ricco e profondo. Mai è noto per il suo uso mirato di effetti che spesso rendono il suo suono aspro e distorto, guadagnandosi l’affettuoso soprannome di “Kerry King del sax” da parte di alcuni critici.
Le tante collaborazioni
Ma la vera magia di Luca T. Mai risiede nella sua capacità di collaborare con una vasta gamma di artisti di diversi generi. Nel corso degli anni, ha suonato con i tre sassofonisti chiave della scena Jazz improvvisativa e ha lavorato a stretto contatto con i suoi mentori, tra cui Peter Brotzmann, Mats Gustaffson e Ken Vandermark. Inoltre, ha collaborato con figure iconiche come Mike Patton, Nobukazu Takemura e il compianto Steve MacKay, oltre a musicisti come Joe Lally, creando così un ponte tra il mondo del jazz, il rock sperimentale e la musica noise.
Grazie alla sua grande versatilità e alla sua dedizione all’esplorazione sonora, Luca T. Mai continua a sfidare le convenzioni musicali e ad ispirare gli ascoltatori in tutto il mondo. La sua musica non conosce confini e continua a dimostrare che l’arte vera e propria è senza limiti, aprendo nuove strade nel mondo della creatività musicale.
