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Paolo Carboni e il cinema: l’arte di saper narrare con le immagini

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Paolo Carboni e il cinema: l'arte di saper narrare con le immagini
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Paolo Carboni: regista e produttore indipendente si forma come operatore di ripresa e video.

Paolo Carboni muove i suoi primi passi in quest’ambito collaborando con diverse emittenti regionali e nazionali. Ideatore di programmi televisivi e documentari nazionali, nel contempo inizia il suo percorso come videomaker. Frequenta corsi sul documentarismo cinematografico tenuti dal regista argentino Fernando Solanas. Contemporaneamente continua la sua ttività per la televisione, producendo le trasmissioni “Griffies“, rotocalco di moda e costume e “Sentidu“, settimanale di cultura sarda.

Realizzazioni

Il regista realizza, a partire dal 2000, una serie di cortometraggi di finzione, come “Sa contra“. Di seguito realizza i suoi primi documentari autoprodotti, come “Curraggia 28 luglio 1983“, che racconta l’incendio che colpì drammaticamente la cittadina di Tempio Pausania, causando la morte di nove persone. Nel 2007 realizza i documentari “I Giganti della Montagna” e “Storie di donne“, che rievocano i ricordi dei vecchi minatori attraverso le loro voci e delle loro compagne e figlie.

Capo e Croce: il documentario

In quest’opera Paolo Carboni racconta le vicende che, nel giugno 2010, videro il Movimento dei Pastori Sardi protagonisti nel dar luogo ad una clamorosa protesta. In quella caldissima estate occuparono porti, aeroporti, riversandosi per le strade di Cagliari e occupando il palazzo del Consiglio Regionale, per la loro dignità e per cercare di ottenere un giusto prezzo per il loro prodotto principale: il latte. Una delle tantissime considerazioni che si fanno nell docufilm è legata al come essi producono, in che condizioni riescono a fare quel che fanno, e non si capisce come debbano essere ulteriormente penalizzati da logiche di mercato che ben poco tengono in considerazione la diversificazione dell’operare nelle varie aree italiane ed europee.

Polvere: il cortometraggio.

Il regista apre uno spazio, nel suo narrare per immagini, ad una triste storia di malagiustizia. Aldo Scardella, giovane studente universitario, nel 1985 si trova a Cagliari, in un posto sbagliato al momento sbagliato. Andrea viene accusato ingiustamente di omicidio, e dopo 185 giorni di isolamento decide drammaticamente di togliersi la vita nella sua cella. Questa storia vuole aprire una riflessione sul tema della giustizia in Italia, sulla carcerazione preventiva e su un mondo di cui poco si conosce.

Riconoscimenti

Il regista Paolo Carboni vince numerossissimi premi. Nel 2008 al Festival Internazionale del Cortometraggio di Siena vince il Gran Premio Kodak come Miglior Film Italiano e il Premio delle Meraviglie Veronica Locatelli. Nel 2009 si aggiudica il terzo premio al concorso “Il cinema racconta il lavoro“. Ottiene una menzione speciale al concorso “Cinema e Migrazione” con il progetto “Le spose di Hornù“.

About Marco Atzeni

La musica è stata sempre la mia passione principale. Suono diversi strumenti, mi piace molto sperimentare ispirandomi ai miei ascolti ma non esclusivamente. Un'altra passione forte è la cinematografia, le tecniche e il suo linguaggio specifico.

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