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Pasolini, la sua storia e i misteri dietro la sua morte e gli Anni di Piombo al centro del progetto “Giro di Boa”
La notte dell’1 novembre 1975 è rimasta impressa nella memoria collettiva come il momento in cui Pier Paolo Pasolini, poeta, regista e intellettuale, rilasciò un’intervista a Furio Colombo poche ore prima di essere tragicamente assassinato. Quelle parole, che ancora risuonano nella mente di molti, contengono un’oscura profezia sulla pericolosità dell’epoca: “Tu non sai neanche chi, in questo momento, sta pensando di ucciderti. Se vuoi, usa questo titolo: ‘Perché siamo tutti in pericolo'”, disse Pasolini a Colombo.
La sesta puntata del progetto “Giro di Boa“, in programma per il 10 novembre alle ore 21 presso la Sala Conferenze di Sa Manifattura. L’evento é incentrato sullo svelare i misteri che avvolgono la morte di Pasolini e gli intricati Anni di Piombo che segnarono l’Italia degli anni ’70. L’evento, ideato da Gianluca Medas e realizzato con il contributo del collettivo KRLS, promette un’analisi approfondita attraverso documenti e dichiarazioni.
Il periodo degli Anni di Piombo fu caratterizzato da tensioni politiche, sociali e culturali. Pasolini, figura controversa e provocatoria, era critico nei confronti del potere costituito e delle istituzioni. La sua morte, avvenuta in circostanze oscure e con indagini contestate, ha lasciato un segno indelebile nella storia italiana.
Il progetto “Giro di Boa” non si limita a ripercorrere gli eventi, ma cerca di portare alla luce verità nascoste. La serata sarà arricchita dalle canzoni eseguite da Mauro Sollai e musicate da Nicola Agus. Inoltre, ci saranno anche i disegni animati di Fabio Coronas, che aggiungeranno un elemento visivo coinvolgente all’approfondimento delle vicende.
L’invito è rivolto a tutti coloro che desiderano comprendere il contesto storico e sociale in cui Pasolini visse e morì. Una serata di riflessione che va oltre la semplice cronaca. Con l’obiettivo di fare un passo ulteriore verso la comprensione di uno dei periodi più intensi e drammatici della storia italiana. L’ingresso è libero.
