Dal Carcere al Teatro: nove storie a “La Luna del Pomeriggio”

Dal carcere al teatro, nove storie di detenuti il 23 e il 24 novembre al Teatro del Segno per “La Luna del Pomeriggio”

Il Teatro del Segno, in via Quintino Sella, si prepara ad accogliere una potente riflessione sulla realtà carceraria con la tappa cittadina della tournée regionale “La Luna del Pomeriggio“, in scena il 23 e 24 novembre. Questo spettacolo teatrale, nato dai testi originali di detenuti, non è solo una rappresentazione scenica, ma un viaggio intimo attraverso nove storie uniche che svelano la complessità dell’essere umano dietro le sbarre.

L’opera, caratterizzata da una narrativa spazio-tempo sfumata e onirica, si propone di esplorare due dimensioni del carcere: quella personale e quella collettiva/familiare. Il palcoscenico diventa il terreno fertile per intrecciare le vite di nove personaggi, ognuno con la sua storia e la sua prospettiva sulle sfide della reclusione. L’obiettivo dichiarato è quello di sfidare gli stereotipi e i pregiudizi associati al sistema penitenziario, presentando il detenuto non solo come un individuo in un contesto limitato, ma come un padre, marito, amico e figlio.

La Luna del Pomeriggio

L’iniziativa, denominata “La Luna del Pomeriggio“, emerge dal progetto di scrittura creativa condotto da Giovanni Gelsomino presso il carcere “Paolo Pittalis” di Nuchis. I testi originali degli ospiti detenuti sono stati poi riadattati con maestria da Simone Gelsomino e Luisanna Cuccuru, trasformando le parole scritte dietro le sbarre in una potente espressione artistica.

Questo spettacolo non è solo un momento di intrattenimento, ma un atto di consapevolezza e apertura mentale. Offre al pubblico l’opportunità di immergersi nelle profondità umane di chi vive la detenzione, di superare gli stereotipi che spesso circondano questo contesto, e di comprendere che lo stato di detenuto è solo un aspetto contingente e transitorio della vita di un individuo.

Con “La Luna del Pomeriggio“, il Teatro del Segno diventa uno spazio di riflessione e di connessione emotiva, trasformando il palcoscenico in un luogo in cui le storie di detenuti si fondono con le emozioni del pubblico, aprendo una finestra sulla complessità dell’essere umano dietro le sbarre.

About Matteo Cambuli

24 anni, studente di Scienze della Comunicazione. Aspirante giornalista sportivo, appassionato di sport, musica e cinema.

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