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L’incubo della lingua blu torna a colpire gli allevatori e gli allevamenti della zona dell’Oristanese
La lingua blu, una malattia virale che colpisce gli ovini, è tornata a colpire l’Oristanese. Secondo i dati dell’Asl 5, sono oltre 1.500 i capi contagiati e 355 i morti. I focolai attivi sono 75 e si trovano in tutta la provincia, con una concentrazione maggiore nel basso Oristanese e in Ogliastra.
La malattia è causata da un virus trasmesso dalle zanzare. I sintomi principali sono febbre, inappetenza, depressione, difficoltà di deambulazione e alterazioni della mucosa orale. In alcuni casi, la malattia può essere anche mortale.
Le autorità sanitarie hanno adottato una serie di misure per contenere la diffusione della malattia, tra cui l’istituzione di una zona di restrizione che comprende tutti i comuni interessati dai focolai. In questa zona, sono vietati gli spostamenti di animali, fatta eccezione per quelli destinati al macello.
Gli allevatori sono preoccupati per le ripercussioni economiche dell’epidemia. La lingua blu può causare notevoli danni alle aziende, sia in termini di perdita di capi che di costi sanitari.
La Regione Sardegna ha stanziato un fondo di 1,5 milioni di euro per sostenere gli allevatori colpiti dall’epidemia. Il fondo sarà utilizzato per rimborsare le spese veterinarie e per compensare la perdita di capi.
L’epidemia di lingua blu è un problema che preoccupa gli allevatori di tutta la Sardegna e che richiede un intervento immediato da parte delle autorità sanitarie. La malattia può avere un impatto significativo sull’economia del settore agropastorale. È quindi importante adottare tutte le misure necessarie per contenerne la diffusione. Le misure adottate finora sembrano aver avuto un certo successo, ma è necessario continuare a monitorare la situazione.
