Uno studio rivela il ‘bias spaziale’, svelando come i cani elaborano informazioni con sintassi simile a quella umana
Nel corso di uno studio pionieristico condotto dall’Università di Eotvos Lorànd, i ricercatori del Dipartimento di Etologia hanno esplorato il complesso mondo delle abilità cognitive canine. Lo studio si concentra sull’interpretazione dei gesti umani, confrontandola con quella che ne danno i bambini. I risultati rivelano un’interessante somiglianza nell’elaborazione delle informazioni tra cani “più intelligenti” e giovani umani.
Il fenomeno chiave emerso dallo studio è il cosiddetto “bias spaziale“, un concetto che riguarda l’interpretazione delle informazioni in relazione allo spazio circostante. I cani “più intelligenti” sembrano non limitarsi a seguire la posizione di un oggetto. Prestano attenzione anche al suo aspetto, suggerendo un parallelismo sorprendente con la mente umana.
Per esaminare questa peculiarità, i ricercatori hanno coinvolto 82 cani in compiti comportamentali mirati a valutare il loro apprendimento della posizione di una ricompensa rispetto alle caratteristiche di un oggetto. I risultati hanno chiaramente indicato che i cani con maggiori abilità cognitive imparano più rapidamente. Ciò evidenzia un collegamento tra la loro intelligenza e la capacità di interpretare informazioni in modo più dettagliato.
Il confronto tra le reazioni dei bambini e dei cani alla presentazione di un oggetto ha rivelato una differenza chiave nell’interpretazione dei gesti. Mentre i bambini tendono a considerare il gesto come un indicatore dell’oggetto, i cani lo interpretano come una direzione. Ciò significa che la divergenza non è solo legata alla visione, ma riflette anche le differenze nel modo in cui le due specie pensano.
Per approfondire ulteriormente la questione, i ricercatori hanno esaminato se il “bias spaziale” fosse legato a questioni sensoriali o cognitive. Misurando la lunghezza della testa dei cani in relazione all’acuità visiva e sottoponendoli a test cognitivi. I risultati hanno dimostrato che i cani con migliori abilità visive e cognitive mostrano un “bias spaziale” più ridotto.
Questo studio getta nuova luce sulla mente complessa dei nostri fedeli compagni a quattro zampe. Ci suggerisce che la loro capacità di interpretare le informazioni vada oltre la mera visione. Le prospettive aperte da questa ricerca offrono un contributo significativo alla comprensione del modo in cui i cani pensano e interagiscono con il mondo che li circonda.