Un incontro riepilogativo tenuto a Bitti offre un primo bilancio sul progetto Silvanus e confronta la situazione regionale a quella europea
A Bitti si è svolto un incontro per condividere e ascoltare le buone pratiche di prevenzione e gestione degli incendi nei territori del Parco di Tepilora, già adottate in Sardegna o provenienti da altre realtà europee. In quell’occasione, si è fatto anche un primo bilancio del progetto Silvanus, dedicato a questo tema.
Finanziato dal programma europeo Horizon 2020 Green Deal, il progetto Silvanus mira a creare una piattaforma per la gestione forestale sostenibile e resiliente. Nel farlo, si punta a contrastare gli incendi boschivi, ottimizzare l’uso delle risorse, e ripristinare il paesaggio. Un occhio di riguardo anche alla protezione dalle minacce di incendi a livello globale. La piattaforma, realizzata dal partner del progetto Fincons, permette di controllare efficacemente le risorse forestali, misurare la biodiversità, produrre indicatori di rischio di incendio più precisi e diffondere la conoscenza delle norme di sicurezza tra la popolazione locale interessata dal fenomeno mediante campagne di sensibilizzazione. Il progetto si sviluppa in tre fasi: prevenzione, rilevamento incendi e recupero delle aree boschive danneggiate.
Dalle relazioni è emerso quanto sia fondamentale mettere in sicurezza i paesaggi dell’Isola, minacciati ogni estate da incendi devastanti. Inoltre, è emerso quanto sia fondamentale realizzare dei progetti di prevenzione che coinvolgano i portatori di interesse in un lavoro di squadra. Un occhio di riguardo anche al ruolo dei volontari gestiti dai comuni e dalla protezione civile, delle compagnie barracellari, degli agricoltori che conoscono bene i territori e hanno il maggior interesse a gestire in modo adeguato prevenzione e contrasto dei roghi.
I protagonisti del progetto Silvanus appartengono a diverse associazioni. Tra loro troviamo la direttrice dell’Ente Parco Marianna Mossa e la responsabile del progetto Loredana Mulas. Da menzionare anche i rappresentanti della Protezione civile regionale, i dirigenti provinciali di Forestas, del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, una delegazione dei quattro Ceas dell’area protetta (Posada, Torpè, Lodè, Bitti) e i partner nazionali e internazionali.