Mostra fotografica “Pietre Parlanti nella Preistoria” al Menhir Museum Laconi. Verrà promossa l’archeologia sarda.
Il Menhir Museum di Laconi presenta “Pietre Parlanti nella Preistoria” con una mostra fotografica itinerante inaugurata domenica 26 novembre nel Palazzo Aymerich. Le 40 gigantografie, realizzate su supporti autoportanti di dimensioni suggestive, rappresentano la conclusione di un lavoro unico nel suo genere sulla statuaria preistorica in Sardegna e Italia.
La mostra, frutto di una collaborazione tra 15 istituzioni museali, propone un’opera unitaria che mette in dialogo la statuaria proveniente da quattro macro aree: l’arco alpino, la Val Camonica, la Lunigiana, la Puglia e la Sardegna. Questa iniziativa rappresenta un passo fondamentale nella comprensione e valorizzazione della statuaria preistorica, un fenomeno unico dell’Età del Rame.
L’obiettivo è far dialogare statue provenienti da territori geograficamente distanti ma uniti da una matrice ideologica comune. La mostra, promossa dall’Assessorato dei Beni Culturali della Regione Sardegna, diventa uno strumento agile e comunicativo per promuovere l’archeologia sarda a livello nazionale e internazionale.
Le 40 gigantografie, esposte in sale nobili del Palazzo Aymerich, testimoniano la ricchezza e la durata della statuaria preistorica. La mostra è curata da Archeofoto Sardegna e Menhir Museum di Laconi, e ha già suscitato l’interesse di musei oltre Tirreno per le prossime edizioni.
Il direttore scientifico, Giorgio Murru, sottolinea l’importanza di questa esposizione per la conoscenza della statuaria preistorica. Questa forma di espressione religiosa ha coinvolto l’intero continente europeo. Il direttore artistico, Nicola Castangia, evidenzia l’efficacia della mostra fotografica come strumento itinerante per promuovere le bellezze archeologiche della Sardegna.
Il presidente del Menhir Museum, Mariano Corongiu, sottolinea l’importanza di ospitare una mostra di tale grandezza e rilevanza per attirare turisti nella regione. La natura itinerante della mostra amplifica la visibilità della Sardegna e del suo patrimonio archeologico a livello globale, un passo essenziale verso l’apertura del territorio al mondo esterno.