Si apre la Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa organizzata dal CeDAC Sardegna a Cagliari. Il primo spettacolo in programmazione è il classico “Maria Stuarda”
Al Teatro Massimo di Cagliari, prende il via la Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa, organizzata dal CeDAC Sardegna (centro diffusione attività culturali circuito multidisciplinare dello spettacolo).
Maria Stuarda
L’apertura della Stagione è dedicata a un’opera classica, “Maria Stuarda” di Friedrich Schiller, in scena dal 29 novembre al 3 dicembre. La regia suggestiva di Davide Livermore vede come protagoniste Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi nei ruoli delle due regine, indossando eleganti costumi firmati Dolce & Gabbana. Nel cast figurano anche Gaia Aprea, Linda Gennari, Giancarlo Judica Cordiglia, Olivia Manescalchi, Sax Nicosia e la cantautrice Giua, autrice delle musiche insieme a Mario Conte.
Un’opera teatrale visionaria e coinvolgente che offre una profonda riflessione sul complesso rapporto tra le donne e il potere. La trama si dipana attraverso le figure contrastanti, ma in un certo senso complementari, di Elisabetta d’Inghilterra, la figlia algida di Enrico VIII, e di Maria, sovrana di Scozia, una figura sensuale e appassionata. Nonostante sia imprigionata dalla cugina, Maria trascorre quasi vent’anni rinchiusa entro le mura di un castello, per poi essere infine condannata a morte con l’accusa di tradimento.
Oltre la scena, incontri con gli artisti
Il 30 novembre alle 17.30, nel Foyer del Teatro Massimo di Cagliari, Laura Marinoni ed Elisabetta Pozzi, insieme al resto della compagnia, parteciperanno a una conversazione con Irene Palladini, ricercatrice di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea presso l’Università degli Studi di Cagliari. Durante l’incontro saranno esaminati i temi centrali di “Maria Stuarda” di Friedrich Schiller, con particolare enfasi sulla lotta per il potere e la rivalità tra le due regine per l’ascesa al trono d’Inghilterra.
Un’analisi critica del ruolo e della condizione della donna nella società, che esplora la possibilità di raggiungere e mantenere una posizione di supremazia. La riflessione si estende ai pregiudizi e ai limiti imposti alle donne, esaminando i loro rapporti con l’universo maschile in una civiltà patriarcale. Vengono inoltre esplorati i contrasti legati alla religione e agli scontri dinastici in Gran Bretagna e in Europa. L’attenzione è rivolta ai linguaggi della scena e allo stile di rappresentazione di un dramma classico, riletto e reinterpretato con una sensibilità contemporanea.
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