Festival di fine anno 2023, il 29 novembre a Cagliari in scena “Paesaggi interrotti” e progetti innovativi diversi
Il Festival di fine anno 2023, organizzato a Cagliari da Carovana SMI, si prospetta come un’esperienza ricca di riflessioni e innovazioni, focalizzata su temi cruciali come la conservazione della memoria, l’attenzione per l’ambiente e l’accessibilità degli artisti disabili. Il prossimo appuntamento, in programma per mercoledì 29 novembre alle 19 presso Sa Manifattura, promette di affascinare il pubblico con lo spettacolo “Paesaggi interrotti“. Questo progetto di danza multidisciplinare, avviato nel 2008, rappresenta una metafora del lavoro di scavo tra memoria e immaginario, evidenziando il processo di depauperamento e consumo spesso irresponsabile dei territori. La regia di Ornella d’Agostino, in collaborazione con il paesaggista Luigi Usai e gli artisti dell’Accademia del tempo, offre uno sguardo profondo su questa tematica, invitando il pubblico a partecipare a un dibattito sulla rigenerazione ambientale, urbana e sociale.
Eventi anche il 1° dicembre
L’impegno sociale e artistico si intensifica il 1° dicembre alle 11, sempre a Sa Manifattura, con la presentazione del progetto “Lucignolo“. Questa iniziativa, vincitrice del bando MIC sull’accessibilità degli artisti disabili, coinvolge la compagnia Animali Celesti (capofila), Carovana SMI, Teatro Nucleo e l’associazione Aedo. Ornella d’Agostino e Alessandro Garzella, figura di spicco nel teatro di impegno artistico e civile in Italia, saranno tra i presentatori di questo progetto innovativo. Nel pomeriggio, presso il Teatro Alkestis, si terrà un laboratorio di idee e pratiche espressive sulle difformità culturali, offrendo uno spazio di confronto e crescita.
Il Festival di fine anno 2023 non è solo un insieme di eventi culturali, ma si colloca all’interno del progetto pluriennale di Carovana SMI, “L’Accademia del tempo- Osservatorio della Contemporaneità“. Questo percorso di indagine transdisciplinare utilizza strumenti interpretativi di natura artistica, filosofica, economica e scientifica per riflettere sui processi di trasformazione dei linguaggi e delle estetiche contemporanee. In questo modo, il festival diventa un momento non solo di spettacolo, ma anche di profonda riflessione sulla società e sulla cultura, promuovendo l’innovazione e la consapevolezza.