Al via la L19ª Edizione (2023) del festival del cortometraggio mediterraneo Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei, si svolgerà a Sant’Antioco dal 2 al 7 Dicembre 2023. Riascolta la diretta del laboratorio di critica radiofonica del 5 dicembre 2023.
La giornata del 5 dicembre inizia con le proiezioni di CortoAmbiente dedicate agli studenti delle scuole superiori di Sant’Antioco, in collaborazione col festival Cinema e Ambiente Avezzano, al termine del quale è avvenuto l’incontro con Franco Sardi del Touring Club Italiano e Valentina Traini di Cinema e Ambiente Avezzano. La sera prosegue con le proiezioni della sezione competitiva Intrecci Mediterranei, la prima regista ospite in sala è Angela Norelli, regista del film We should all be Futurists, un lavoro sperimentale e affascinante di montaggio con immagini di archivio dedicato alla figura della donna, di cui Angela ci racconta guidata dagli interventi di Marta Bulgherini. Riascolta il podcast della puntata di critica radiofonica del 5 dicembre 2023.
Interviene poi Jad Chahine, regista di Al Toraa’ (The Call Of The Brook), collegato a distanza direttamente dal suo paese, presenta il suo film incentrato sulla figura femminile e perfida della sirena.
«Nella versione del mio paese la sirena esiste ma non si capisce il perché uccida gli uomini, la spiegazione secondo me è una questione familiare, come se la sirena fosse la figura della madre. Ho provato a dare la spiegazione di questa visione, in questa situazione è la donna a diventare cattiva, cosa che di solito succede con l’uomo. Non è però una storia di buoni o cattivi, lei suo figlio lo ama.
L’ultimo ospite in sala è il regista Mathieu Volpe che porta al festival il suo film Eldorado, un racconto di migranti nel confine montuoso tra Francia e Italia. «Questo cortometraggio arriva alla fine del percorso dello studio sul documentario, avevo lavorato come script doctor in un tra Piemonte e Francia e ho conosciuto la tematica dei migranti, anche se alla fine abbiamo girato in Valle d’Aosta! Volevo esplorare il tema migratorio. Non sono si tratta solo di numeri, ma dietro queste storie ci sono persone e tanto amore. con questo film ho scoperto l’ambivalenza tra documentario e finzione, ma alla fine continuo a preferire il documentario, è legato alla realtà, alle persone che si incontrano, questo è stato solo un esperimento. Con tutte le questioni burocratiche e la gestione del budget, eticamente mi chiedevo che ci facessi in mezzo a tutto questo! Il senso al mio lavoro è stato dato però dall’aver lavorato con due attori non professionisti, i due protagonisti sono madre e figlio. Quando abbiamo fatto il casting ho capito che lei potesse raccontare la storia e dare parola a chi non può raccontare la propria. Così ho trovato il senso di stare in mezzo a tutto ciò.»