Esplora il mondo intimo e affascinante di “Parole in scatola” di Tiziana Contu: un viaggio sensoriale tra oggetti e memorie
Nella suggestiva cornice della Galleria Siotto di Cagliari, l’arte di Tiziana Contu si svela attraverso la mostra “Parole in scatola“. Inaugurata con un evento speciale alle 18 del 7 dicembre, nello spazio espositivo della Fondazione Siotto in via Dei Genovesi 114. Questa straordinaria esposizione proseguirà fino al 23 dicembre. Presenta una serie di installazioni uniche in cui oggetti di uso quotidiano trovano una nuova vita racchiusi in scatole, diventando narratori delle proprie storie.
La curatrice Caterina Ghisu, nel testo di accompagnamento della mostra, delinea l’abilità di Tiziana Contu nel dare voce agli oggetti dimenticati. Siano essi nascosti nelle borsette femminili, nei cassetti o sotto la sabbia di spiagge come il Poetto a Cagliari. Ghisu sottolinea la capacità dell’artista di mescolare serietà e ironia in proporzioni uniche, suscitando sorrisi e riflessioni negli spettatori.
Ogni oggetto in mostra sembra possedere una voce propria, un racconto intriso di emozioni e memorie. La Cibalgina sussurra complicità di oblii ovattati. Una scheggia di legno evoca il profumo di mare e vento, mentre i pennini in disuso conservano la memoria di parole graffianti. Persino il triciclo rosso di Tiziana da bambina diventa il sogno di spiegare ipotetiche ali per volare lontano.
La riflessione proposta da Ghisu riguarda infatti la profondità delle voci inascoltate degli oggetti che ci circondano. Un invito a fermarsi e ascoltare le storie che essi hanno da raccontare. In un connubio artistico unico, Tiziana Contu trasforma materiali eterogenei, come tessuti, ceramica e oggetti trovati, in opere che evocano emozioni di vita attraverso il gioco di fili ingarbugliati e dipanati.
L’esposizione, aperta dal giovedì alla domenica dalle 18 alle 20, offre al pubblico l’opportunità di immergersi nell’universo creativo di Tiziana Contu. Un riconoscimento speciale va al contributo del Ministero della Cultura, della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Cagliari e della Fondazione di Sardegna, che rendono possibile la realizzazione di quest’opera d’arte.